I fannulloni agivano senza nessun controllo

Il gip sottolinea come i dipendenti comunali assenteisti di Scafati godessero di una sorta di immunità

SCAFATI. I dipendenti fannulloni agivano in una situazione di sostanziale immunità, in un contesto dove non c’era un efficiente sistema di controllo. Mentre la Commissione di accesso, uomini della Dia e delle forze dell’ordine controllavano atti amministrativi ed eventuali irregolarità negli uffici del Comune di Scafati. Immunità “censurata” dal gip Paolo Valiante nelle ordinanze di sospensione applicate ai dieci comunali “fannulloni” che girovagavano indisturbati per la città dopo aver timbrato il cartellino. “Fannulloni” che saranno interrogati dal giudici, alla presenza dei propri legali, nei prossimi giorni.

In quindici hanno rischiato l’arresto, per dieci è stata applicata la sospensione dal servizio per una durata variabile dai sei mesi a un mese. Due telecamere, installate dagli uomini della Guardia di finanza, puntate negli uffici di via Armando Diaz (ex Manifattura) e nella sede della Polizia municipale hanno rilevato le continue violazioni, alcune anche per ore intere, di alcuni infedeli. Caffè, qualche preghiera al Santuario di Pompei nel mese di maggio, commissioni in farmacia, in banca, al supermercato, conversazioni con amici e conoscenti in noti bar dei paesi limitrofi. Oppure, ancora, in officina per aggiustare la bicicletta rotta e continuare la passeggiata in orari di lavoro: queste le fughe dei dieci “furbetti” del cartellino che dopo aver timbrato uscivano dall’ufficio o peggio ancora si facevano timbrare il badge dai colleghi di lavoro.

Nei guai sono finiti il tenente dei vigili urbani con funzioni di comandante, Antonio Cavallaro, l’agente dei vigili Salvatore Vitiello – i due andavano spesso a prendere il caffè nell'orario di servizio –, Giovanni Cozzolino lo staffista “strategico” voluto dal sindaco Pasquale Aliberti, l'autista Gaetano Marino, Salvatore Guida, Bruno Giordano e Vincenzo Picardi, addetti alla vigilanza del campo sportivo, Vincenzo Alfano, usciere degli uffici comunali di via Armando Diaz, ex manifattura tabacchi, Gerardo Aquino, Francesco Avino, in servizio a Scafati Solidale.

La notizia dei furbetti del cartellino di Scafati ha fatto il paio con l’inchiesta scoperta a Genova e ieri mattina, a Radiomontecarlo, i conduttori hanno commentato “ironicamente” gli episodi scoperti a Scafati: le “fughe di fede” al Santuario di Pompei, i caffè e lo shopping dei dieci dipendenti comunali scafatesi durante l’orario di lavoro.(r. f.)

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