«I dipendenti ora tornino nei ruoli di competenza»

Uil e Cgil scrivono all’Asl chiedendo una ricognizione dei lavoratori del comparto «Situazione critica all’ospedale San Luca di Vallo per il grande afflusso di utenti»

VALLO DELLA LUCANIA. «Per ottimizzare al meglio le attività assistenziali dell’Asl Salerno è necessario che ogni dipendente svolga il ruolo per il quale è stato assunto». A sostenerlo in una lettera sono i segretari di Uil Fpl e Fp Cgil, rispettivamente Biagio Tomasco e Pasquale Addesso, che hanno chiesto al direttore generale, a quello amministrativo e sanitario dell’Azienda sanitaria locale, oltre che al direttore della gestione del personale, di compiere «una immediata ricognizione di tutte le posizioni dei lavoratori del comparto al fine di riassegnare, laddove non insistano patologie gravi e indicazioni del medico competente, ognuno al proprio profilo di appartenenza e tanto anche in concomitanza con il redigendo atto aziendale».

Spiega il segretario aziendale della Uil Fpl di Vallo della Lucania, Adriano Cirillo: «Abbiamo chiesto all’Asl di fare una ricognizione dei dipendenti con profilo sanitario quindi infermieri e fisioterapisti che sono impiegati presso uffici amministrativi, ma non presentino limitazioni e quindi svolgano mansioni diverse rispetto alle proprie senza averne titolo. Da una nostra indagine – precisa – visto che poi nell’ambiente ci conosciamo un po’ tutti, riteniamo che siano oltre 100 le persone che si trovino in questa posizione. Riportare queste persone a ricoprire il proprio ruolo potrebbe portare a dare, almeno in parte, una risposta al problema della carenza di personale e al blocco del turnover».

Il problema del personale insufficiente «si manifesta in tutti i presìdi della provincia salernitana, ma in particolare nei presidi ospedalieri di Vallo della Lucania e Nocera Inferiore». Quindi Cirillo si sofferma sulla situazione presente al “San Luca” di Vallo della Lucania: «La situazione è pesante a causa del grande afflusso di utenza registrata questa estate, sebbene questo venga negato dalla direzione sanitaria. Basti pensare che solo ieri in medicina generale sono stati aggiunti 7 posti letto passando quindi da 31 a 38 con soli tre infermieri: una situazione pericolosa». Quindi conclude ricordando che «da giugno 2016 a oggi al presidio vallese, con la riorganizzazione operata, si sono persi 25 posti letto dovuti al’accorpamento di vari reparti: chirurgia generale e vascolare, oculistica e otorino sono stati uniti nella chirurgia indistinta. La cardiologia è stata invece chiusa quindi non vi sono posti letto ma si esercita solo attività ambulatoriale e Utic».

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