I contributi erogati in base ai criteri stabiliti 23 anni fa

Si fa riferimento a una delibera della giunta Giordano Mai stilato un albo dei sodalizi che operano in città

SALERNO. Forse molte polemiche che in questi giorni stanno investendo la gestione degli eventi culturali a Salerno si potrebbero evitare se il Comune avesse previsto un albo delle associazioni culturali, purtroppo però non è così. Esiste un albo dei fornitori e anche uno delle cooperative sociali, ma non quello delle associazioni culturali.

La concessione dei contributi si basa esclusivamente su una determina del Comune di Salerno di ventritrè anni fa. Ad approvarla fu la Giunta di Vincenzo Giordano nel 1993 alla presenza, tra gli altri, di Vincenzo De Luca, allora assessore ai Lavori Pubblici.

E cosa prevede questa delibera? Il legale rappresentante dell’associazione, nel momento in cui vuole ottenere un contributo dal Comune per un evento da lui organizzato, deve presentare un’istanza a cui allegare: l’atto di costituzione e lo statuto dell’associazione da cui si evince che non si perseguono fini di lucro; la dichiarazione relativa alle cariche sociali ed alla scadenza delle stesse; il programma delle iniziative da realizzarsi con le date ed una relazione sintetica per ciascuna di esse; il preventivo finanziario delle entrate e delle uscite in cui dovranno essere indicati i presumibili introiti derivanti da contributi corrisposti da altri enti pubblici e privati e da eventuali incassi e le uscite relative ad ogni singola iniziativa; la garanzia dell’anticipazione con il rilascio di apposita polizza fidejussoria.

Una volta presentate queste carte, come si stabilisce chi è meritevole o meno di contributo? In questo caso c’è la piena discrezionalità della decisione. Infatti, nel provvedimento si dice che “il contributo viene accordato in considerazione del rilievo progettuale dell’iniziativa, del suo valore artistico e culturale, dell’incidenza promozionale turistica, della valenza didattica e sociale”. E chi stabilisce tale rilievo? La Giunta che con proprio atto dovrà anche stabilire quanti soldi dare all’associazione fino ad un massimo dell’ottanta per cento della spesa preventivata, purchè ne sia stata fatta espressa richiesta dall’associazione proponente. Ed è sempre la Giunta a stabilire la liquidazione del contributo una volta che il soggetto beneficiario avrà presentato tutta una serie di documenti entro trenta giorni dalla fine dell’iniziativa stessa. Eventualmente l’associazione non dovesse realizzare più l’evento, non solo non riceverà il contributo ma sarà anche esclusa da future sovvenzioni. Insomma, entrerà in una sorta di “lista nera”. A controllare tutto questo è l’assessorato alla Cultura. Da qui, si evince, l’enorme potere detenuto da questo assessorato da cui può dipendere la vita o la morte di una realtà culturale salernitana.

Forse sarebbe il caso di aggiornare le procedure. Un albo garantirebbe maggiore trasparenza ma soprattutto si potrebbe accompagnare questo con la predisposizione di appositi bandi sulla base del budget annuale del settore, che così verrebbe reso pubblico e, quindi, si garantirebbe una maggiore trasparenza. (an.ca.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA