DROGA SUL LITORALE

I cinque arrestati non parlano Pronti i ricorsi al Riesame

CAPACCIO. Scena muta, davanti al giudice, dei cinque indagati per il giro di droga tra Capaccio, Agropoli e Castellabate finiti agli arresti domiciliari una settimana fa. Tutti i coinvolti...

CAPACCIO. Scena muta, davanti al giudice, dei cinque indagati per il giro di droga tra Capaccio, Agropoli e Castellabate finiti agli arresti domiciliari una settimana fa. Tutti i coinvolti - comparsi ieri mattina davanti al gip del Tribunale di salerno, Bruno De Filippis, hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, confidando nei ricorsi già preannunciati ai giudice del Tribunale del Riesame.

Rocco Tramutola, 50 anni, residente a Santa Maria di Castellabate; i fratelli Luigi e Rocco Stabile, rispettivamente di 38 e 30 anni, e Cristian Vecchio, di 33, tutti di Capaccio, e Alessio Cuomo, 34 anni, residente a Eboli, attraverso i loro legali – gli avvocati Mario Valiante (difensore degli Stabile e di Vecchio), Bruno Piccolo (Tramutola) e Giovanni Sofia (Cuomo) – presenteranno ricorso avverso le accuse contestate e relativa richiesta di scarcerazione. In verità, il legale dell’ebolitano Cuomo ha già avanzato richiesta per tornare in libertà direttamente al gip, che aveva già accolto solo in parte le richieste di custodia cautelare avanzate dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta.

I cinque sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sulla base delle indagini condotte, fin dal 2012, dai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Salerno, guidato dal maggiore Michele De Maio, e dai loro colleghi della Compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Giulio Presutti. Partendo dall’intercettazione di una telefonata fra Tramutola – già noto e controllato, sempre per motivi di droga – gli investigatori diedero il via a un nuovo filone di un’inchiesta alla quale già lavorano. Al telefono i due stavano “trattando” la cessione di un quantitativo di stupefacente. Tramutola, poi, finì in carcere perchè aveva in casa circa cento grammi di marijuana. Ma le indagini non si fermarono, fino ad arrivare al blitz della settimana scorsa.(re. pro.)