I bilanci di Campania Libera “Invisibili” i contributi dei privati

SALERNO. Alla fine, nemmeno nei documenti presentati al Parlamento compaiono i benefattori della lista Campania Libera, così come aveva assicurato il presidente Franco D’Acunto. Nelle “Dichiarazioni...

SALERNO. Alla fine, nemmeno nei documenti presentati al Parlamento compaiono i benefattori della lista Campania Libera, così come aveva assicurato il presidente Franco D’Acunto. Nelle “Dichiarazioni ex art. 4 L. 659/81 relativamente ai contributi” degli anni 2010 e 2011 risultano riportati solamente i soldi presi dal Partito democratico, anche e soprattutto quelli - 75mila euro - riportati sul bilancio per le amministrative («sono un riparto dei contributi avuti per le regionali» spiegava D’Acunto). Attenzione però, non è un passo falso. La legge del 18 novembre 1981, n. 659 parla chiaro: i partiti e i movimenti politici sono tenuti a rendicontare solo elargizioni superiori ai 50mila euro. Tutte le somme al di sotto, con buona pace della trasparenza, possono essere nascoste. C’è però chi, pur non obbligato dalla legge, ha messo nome e cognome anche di persone che hanno versato un contributo di soli mille euro; Mara Carfagna (Pdl) tanto per fare un nome conosciuto nel Salernitano. Insomma, chi spulciando gli atti del Parlamento immaginava di capire chi fossero stati i benefattori privati che nel 2010 (elezioni Consiglio Regionale) misero nella campagna elettorale di Vincenzo De Luca oltre mezzo milioni di euro e alle amministrative dell’anno dopo 124mila euro, rimarrà deluso. I Pd, nel 2010, con tre diversi mandati di pagamento sborsò 270mila euro (100 + 100 + 70) e nel 2011, in unica soluzione, 75mila euro. Insomma, soldi privati, di partito e pubblici (per oltre un milione di euro) gestiti da una associazione costituitasi un mese prima delle elezioni regionali e avviatasi senza nemmeno un euro di capitale sociale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA