IL TERREMOTO IN ABRUZZO

"Ho visto i miei due amiciinghiottiti dalle macerie"

Il racconto shock di una ventenne studentessa di Sapri: "Sono riuscita a fuggire anche se le scale non esistevano più. Tornerò all'Aquila, lo devo a loro oltre che a me stessa"

«La terra ha tremato per trentasette secondi. Un’eternità. Non finiva più. Però c’ero abituata, non ho dato troppo peso alla cosa. Almeno fino a quando è caduto il box doccia, poi il frigorifero e i mobiliÉ insomma, questa volta era diverso. Ho preso per mano mia sorella, che era venuta a trovarmi, per scappare. Le ho detto ’contiamo fino a tre e poi via!’. MaÉ ma le scale non c’erano più. Ed ora non ho più niente».
Inizia così il racconto drammatico di Luisiana Noviello, 20 anni, che da novembre risiede a L’Aquila per «coronare il sogno della mia vita: la laurea». Nel capoluogo abruzzese Luisiana frequenta il corso di laurea in "Scienze dell’Investigazione", una facoltà tra l’altro che ha sede solo all’ateneo abruzzese. «Ormai al terremoto eravamo abituati - continua - perché da tre mesi ogni giorno c’erano almeno due o tre scosse. Era praticamente normale vedere di tanto in tanto il lampadario che dondolava». Ma domenica sera qualcosa era diverso. «In effetti la prima scossa, avvenuta intorno alle undici di sera, era stata più violenta delle altre. Con mia sorella siamo uscite per andare a casa di una mia amica e prendere un caffè, anche per vedere come stava e per stare insieme. Alla mezzanotte, però, siamo tornate a casa mia».
Luisiana abita al terzo piano di una palazzina in pieno centro, a meno di cento metri dall’ormai tristemente famosa Casa dello Studente. «Anche la mia casa non c’è più. Quando c’è stata la scossa violenta siamo uscite, ma mancavano le scale. C’erano solo macerie e mattoni. Noi eravamo scalze, ma dovevamo saltare, non potevamo restare li. C’era un ragazzo che abita al piano di sotto che ci gridava di uscire, di scappare, e proprio mentre lo faceva gli è crollato il muro addosso. Ma ce l’ha fatta, ha "solo" un braccio fratturato per fortuna. Un altro ragazzo è rimasto chiuso in casa anche dopo che la stessa è crollata, ma i soccorsi lo hanno messo in salvo».
Un racconto interrotto, comprensibilmente, da lacrime. E da lunghi sguardi persi nel vuoto.
«Non avevamo ancora capito che cosa era realmente accaduto, era buio pesto. Ma quando ho chiamato i vigili del fuoco per chiedere soccorso per il mio amico rimasto intrappolato ho capito che cosa stava succedendo. Dall’altra parte della cornetta un vigile mi ha detto che se non c’erano morti non potevano intervenire perché c’erano situazioni prioritarie molto più gravi. Lì ho realizzato». è distrutta, Luisiana. Insieme con lei ci sono quattro amici che la "proteggono" con il loro amore, ma raccontare quei drammatici momenti per lei è come mettere il sale sopra una ferita ancora aperta. Lusiana ha perso tutto quello che aveva nella sua casa, ma non la vita. Invece Davide e Francesco, suoi colleghi, non ce l’hanno fatta. Il pianto diventa singhiozzo.
«Davide ce l’aveva quasi fatta, ma proprio dinanzi la porta di uscita è stato inghiottito dalle macerie. Francesco, invece, se l’è portato via un balcone crollatogli addosso mentre lui scappava». Impossibile andare oltre. E’ un vero incubo per la ragazza. Luisiana rivela che il sismologo Giuliani «è stato preso per pazzo da tutti, perché girava col megafono dentro la città per invitare tutti a lasciare le case. InveceÉ nessuno gli ha dato retta, me compresa, anche se ora è troppo facile parlare».
Luisiana tornerà a L’Aquila. «Certo. Ho un sogno da realizzare, non lo abbandono. Ma ora voglio tornare solo il giorno in cui saluteremo Davide, Francesco e tutti gli altri. Io sono fortunata, posso parlare e raccontare tutto. Loro non più. La vita è bellissima: chissà, forse fino a ieri pensavo fosse scontato dirlo. Invece no».
Gli occhioni scuri ormai sono un fiume in piena. Impossibile andare avanti nel racconto.
«Scrivete che la vita è bella» ribadisce ancora Luisiana. Accontentata, è un dovere per noi. E, da domenica, Luisiana ha almeno due angeli custodi in più che la proteggono verso il conseguimento del suo sogno e nel prosieguo della sua vita: Davide e Francesco.
Francesco Lombardi