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«Ha violentato i suoi figli»: dopo 5 anni lo assolvono

L’imprenditore 46enne era accusato anche di maltrattamenti in famiglia. La sentenza lo ha scagionato dalle pesanti accuse mosse dalla Procura

SALERNO. I reati contestati erano veramente gravi, soprattutto per chi riveste il ruolo padre: violenza sessuale sui due figli minorenni, maltrattamento in famiglia e violenza privata. Accuse che ritenere infamanti è un eufemismo, che segnano inesorabilmente l’esistenza di un uomo, in particolar modo quando chi viene tacciato di essersi macchiato di questi reati sa di essere innocente.

La giustizia, però, deve fare il suo corso e accertare eventuali responsabilità. E il calvario, per L.D., imprenditore salernitano di 46 anni, è cominciato nel 2012 e si è concluso lo scorso 24 marzo, dopo ben 5 anni di sofferenze. Perché dopo un lustro finalmente l’uomo si è risvegliato dall’incubo in cui, suo malgrado, era improvvisamente piombato. La parola fine alla vicenda è stata messa dopo una serie interminabile d’udienze, che hanno acclarato l’innocenza del 46enne, che è uscito a testa alta dal dibattimento, riacquistando, anche agli occhi dell’opinione pubblica, la sua onorabilità.

Il Tribunale di Salerno, in composizione collegiale, infatti, ha assolto l’imputato da ogni addebito che gli era stato contestato. Un vero e proprio sollievo per l’uomo, la fine di un periodo buio che, sicuramente, lo contrassegnerà per tutta la vita.

Perché la ferita certamente, con l’andare del tempo, si rimarginerà ma resterà, comunque, una cicatrice indelebile, nonostante il buon esito della vicenda giudiziaria, che ha visto riconosciuta la sua assoluta estraneità ai reati che gli erano stati contestasti dagli inquirenti. In pratica tutte le accuse sono risultate infondate, grazie anche al lavoro dell’avvocato difensore, Antonello Natale, che ha ricostruito nei minimi particolari l’intera vicenda. Nel corso dell’istruttoria, proprio per determinare l’innocenza dell’imprenditore, si sono avvicendati numerosi periti e consulenti tecnici, tra i quali anche Paolo Carpi di Roma, nominato dal Tribunale, professore straordinario di psicologia clinica e presidente dell’Associazione italiana di psicologia giuridica.

 

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