IL RICORDO

Gugliemo tra diritti e politica. Una vera lezione di sobrietà

La notizia della scomparsa di Guglielmo Epifani mi lascia attonito, incredulo, come spesso accade in questi casi le immagini si rincorrono e si confondono. Sono tante: i congressi nazionali, le lunghissime riunioni, le campagne elettorali, poi a Salerno all’Università, nel salone della Provincia, San Nicola Varco tra gli immigrati, a Sacco in una grande festa di popolo per conferirgli la cittadinanza onoraria nel paese dove Epifani aveva vissuto la sua infanzia. Guglielmo è stato per tanti dirigenti sindacali della mia generazione un punto di riferimento. Il compagno a cui telefonare nei momenti più complicati, quando avevi la necessità di un confronto leale, diretto, sincero.

Lo rivedo ancora nel 2013 nella campagna elettorale a Napoli. Un impegno straordinario che lo portò per la prima volta al Parlamento. Lo accompagnai in quella stagione insieme a Federico Libertino, percorremmo insieme tutta la provincia di Napoli e Guglielmo nei comizi, nelle iniziative, rimaneva il sindacalista, il compagno della Cgil. La sua oratoria pacata, elegante, gentile, rimaneva quella del Segretario Generale così come i temi affrontanti: la centralità del lavoro, i problemi dei lavoratori, la disoccupazione, il mezzogiorno. Epifani è stato il primo Segretario Generale della Cgil che non proveniva dalla tradizione comunista, aveva saputo vivere un incarico così prestigioso con semplicità e quella discontinuità storica non si tradusse mai in rotture e in conflitto. Da subito Guglielmo aveva fatto dell’unità della Cgil, del sindacato più in generale, uno dei motivi principali e fondanti del suo mandato.

In seguito, il suo percorso fu caratterizzato dalla militanza politica. Segretario del partito democratico durante un congresso difficilissimo e di transizione, la militanza in Leu dopo la rottura con Renzi e la successiva rielezione in Parlamento. Guglielmo Epifani ci lascia in punta di piedi, con discrezione, quasi a testimoniare fino alla fine il suo garbo, la sobrietà, la sua gentilezza. Mancherà a tutti noi, alla sua Cgil, all’intera sinistra. Buon viaggio caro compagno ed amico, ti porterò e ti porteremo sempre nel cuore insieme alle tante battaglie sindacali e politiche che hai saputo animare e condurre.

*Segretario generale Spi Cgil Napoli e Campania