Guerra promette: un piano per i palazzi inutilizzati

L’assessore al turismo punta su una “rete” culturale che eviti doppioni E per l’Addolorata è in arrivo il rinnovo della convenzione con la Curia

L’Amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di far cadere nel vuoto le proposte arrivate sui palazzi storici, ma bisogna ragionare in un’ottica di sistema. È questo, in estrema sintesi, il pensiero dell’assessore a Cultura e Turismo Ermanno Guerra, che l’altro giorno ha discusso con i consiglieri della commissione Trasparenza di come valorizzare al meglio una serie di spazi inutilizzati presenti nella nostra città.

Dagli eletti sono arrivate una serie di idee, ma adesso è il momento di mettersi a lavorare seriamente su come concretizzarle. «I problemi sollevati dai consiglieri – ha detto il rappresentante dell’esecutivo – sono già all’attenzione dell’Amministrazione comunale. Stiamo ragionando su quale sia il miglior utilizzo possibile di tali beni, inserendoli in una circuitazione di eventi che raccontino di una programmazione organica e che punti su tutti i settori». L’idea prioritaria è quella di destinare tali spazi alla cultura, ma mettendo in rete le varie strutture così da evitare doppioni o concorrenze che non gioverebbero a nessuno. «Si tratta di contenitori importanti e strategici – ha continuato l’assessore – sui quali occorre fare una riflessione meditata. Ognuno può uscire con la propria proposta, ma dobbiamo avere una visione strategica che punti a un utilizzo organico».

Insomma, ben vengano le idee messe sul tavolo dai consiglieri purchè siano fattibili e pienamente integrate in un progetto culturale di più ampio respiro. Vale la pena ricordare che i membri della commissione consiliare (in particolare Dario Loffredo e Nico Mazzeo) avevano puntato l’attenzione su quattro strutture. La prima è il cinema Diana, dove hanno chiesto di fare una programmazione di carattere musicale targettizzata sulle giovani generazioni e di natura, quindi, completamente diversa da quella proposta dagli altri teatri cittadini. La seconda struttura è Palazzo Fruscione che, dal loro punto di vista, deve essere affidato a privati per fare una serie di investimenti in grado di dargli finalmente un’identità precisa. Il terzo spazio è quello delle fornaci ex Salid, dove si potrebbe realizzare un progetto di ristorazione di alta qualità attraverso uno specifico concorso di idee. Ed infine il quarto immobile è l’ex convento San Michele, dove realizzare un’attività ricettiva tramite una forma di partenariato pubblico-privato oppure attraverso la vendita diretta del bene ma a un prezzo decisamente inferiore a quello attualmente proposto nel piano di alienazione dei cespiti comunali. Su questo ultimo punto l’assessore Guerra ha ulteriormente precisato che «il bene è in vendita e finora non ci sono stati imprenditori interessati, forse spaventati anche dai vincoli esistenti. Tuttavia, guardiamo fiduciosi al futuro per un’eventuale dismissione». In commissione non si è discusso, invece, del complesso di Santa Sofia, dove insistono anche dei problemi di natura burocratica. «È in arrivo – ha annunciato l’assessore – il rinnovo della convenzione con la Curia per quanto riguarda l’Addolorata e poi vedremo».

Resta ancora in attesa di risposta un altro problema sollevato nel corso della commissione e strettamente legato alla tematica del turismo: quello delle guide turistiche. Il consigliere Mazzeo ha ricordato che esiste un elenco di giovani accreditati al Comune per tale scopo; secondo lui sarebbe quindi opportuno attingere dala lista e dare a questi ragazzi l’opportunità di lavorare (magari a rotazione) mettendo a frutto le proprie conoscenze culturali e architettoniche. Tutto questo prima che il servizio venga monopolizzato da privati o, peggio ancora, da abusivi che non hanno la necessaria esperienza e potrebbero mettere in cattiva luce l’organizzazione della macchina turistica in città.

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