il caso

Guardie ambientali, ennesimo flop

Solo dieci volontari al lavoro. E si spendono altri soldi per i corsi

L’amministrazione comunale fallisce per la seconda volta sul tema delle guardie ambientali. Dopo la débâcle d’inizio anno, quando il Comune aveva incassato il no dell’associazione Italcaccia a sottoscrivere un nuovo contratto per diverbi non solo economici, oggi a sorvegliare le strade per verificare il corretto conferimento dei rifiuti è rimasto un manipolo di 10 volontari. E si parla già di un terzo corso di formazione, dopo quelli del 2009 e dello scorso giugno, che secondo indiscrezioni sarebbero costati circa 60mila euro ciascuno e pagati da Alba Ecologia.

Sono i numeri a descrivere il fallimento. Lo scorso 14 giugno si è svolta l’ultima selezione, cui hanno preso parte 30 volontari su una previsione iniziale di 90, per un totale di 52 unità in strada aggiungendo personale della Protezione civile. Ogni volontario incassa 100 euro al mese a patto che garantisca almeno 15 presenze mensili. Una base su cui in estate erano nati i primi dissidi, giacché i volontari avevano chiesto di ottenere il famoso rimborso spese di 100 euro al mese una volta raggiunte le 5 – al massimo 10 – presenze mensili. Ma nulla da allora è cambiato e le guardie ambientali hanno lentamente abbandonato il servizio: erano 22 all’opera nel mese di agosto, 12 ad ottobre, 11 a novembre. Troppo poco per controllare un territorio vasto come quello di Battipaglia.

Intanto, nell’apposito capitolo di bilancio sono rimasti circa 10mila euro sui 15mila che il Comune aveva programmato di spendere per le guardie ambientali nel corso del 2012. Dall’idea originaria, nel 2009, dell’allora assessore all’ambiente Massimiliano Casillo, l’amministrazione non è riuscita ancora ad istituire un corpo di guardie ambientali, spendendo una cifra di circa 190mila euro tra corsi e indennità per i volontari.(f.p.)