caos nel movimento 5 stelle a Quarto

Grillo al sindaco: “Ora dimettiti” la Capuozzo resiste: “Valuterò”

QUARTO. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio alla fine hanno deciso di silurare il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo. La comunicazione della “sfiducia” è arrivata al primo cittadino via blog, com’è...

QUARTO. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio alla fine hanno deciso di silurare il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo. La comunicazione della “sfiducia” è arrivata al primo cittadino via blog, com’è usuale nel Movimento 5 Stelle, nella serata di ieri, dopo una giornata convulsa in cui Capuozzo ha provato in tutti i modi a difendere il suo operato, sia di fronte agli attivisti del Movimento arrivati a Quarto per un flash-mob che in un video fatto girare sui social.

«Non mi dimetto» ha continuato a ripetere Capuozzo per tutto il giorno. «Valuterò, non ho ancora deciso se farlo» ha rimarcato ancora una volta dopo il benservito che le è arrivato dallo Staff. È il possibile prodromo di un nuovo caso di scontro tra i vertici del Movimento e gli amministratori eletti. «Oggi non ho sentito Grillo» ha sottolineato eloquentemente la Capuozzo. Che ha incassato, comunque, gli onori dei 5 Stelle. «La strada dell'onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, al di sopra di ogni sospetto. Noi non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo» le hanno concesso, in una sorta di benservito, Grillo e Casaleggio. Ma per il bene del Movimento è meglio che per il momento si faccia da parte, decretano i vertici pentastellati. «Noi siamo il M5S - hanno precisato i leader del Movimento - e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto».

Insomma un verdetto con poche vie d'uscita. Una fossa si potrebbe dire, che il sindaco di Quarto si è scavata con le proprie mani. Con la pervicace resistenza alle pressioni che le erano arrivate dai vertici del Movimento, con quel video trasmesso in rete non concordato con nessuno.

Avrebbe potuto difendersi rimettendo, per il bene del Movimento, l'ultima decisione ai vertici nazionali. Non ha volto farlo tornando a ripetere la sua versione dei fatti: «Devo essere chiarissima - ha spiegato - non ho nessuna intenzione di dimettermi. Ho il sostegno di tutto il Movimento, di tutti i cittadini di Quarto e le dimissioni non le ho prese in considerazione perché non ci sono i motivi» ha ripetuto come un mantra per tutto il giorno.

Poi in serata, dopo il verdetto, ha radunato la sua giunta i consiglieri di maggioranza per decidere che fare. Considerato che un passo indietro dato ora risulterebbe comunque tardivo. Perché la sua resistenza presta il fianco a nuove pressanti attacchi al Movimento. «Con un comunicato firmato “movimento 5 stelle”, senza nomi, anonimo, pensano di chiudere la questione? Si rassegnino perché dovranno ancora dare molte spiegazioni», ha incalzato il dem Ernesto Carbone. «La richiesta di dimissioni arriva tardi e male. Dove sono Di Maio e Di Battista? Perché non ci hanno messo la faccia come fanno quando c'è da sventolare il cappio contro gli altri partiti?» ha attaccato Gianfranco Librandi di Scelta Civica. «Da parte lesa a dimissioni, leggere alla voce caos. La verità è che non riescono a fare una cosa semplice: dire la verità» ha commenta anche Pina Picierno (Pd) su twitter. «La richiesta di dimissioni non sana il disastro politico e morale di Grillo e del M5s», ha chiosato anche la dem Alessia Rotta. Mentre ha lasciato il segno il pollice verso di Roberto Saviano che il deputato M5s Riccardo Nuti ha depennato definitivamente dalla lista dei simpatizzanti a 5 Stelle: «Non è un amico del M5S. È errato parlare di fuoco amico quando Saviano critica il M5s».

E poi, ha concluso, Saviano, con i suoi ragionamenti «scenda dalle nuvole»

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