Greenpeace a Salerno per boicottare Mareblu

Iniziativa degli ambientalisti in un supermercato: via dagli scaffali il tonno pescato con metodi non sostenibile: "Così i consumatori non saranno complici"

SALERNO. Questo weekend centinaia di volontari di Greenpeace sono entrati in azione a Salerno nei supermercati di 25 città italiane per protestare contro il tonno in scatola Mareblu, azienda accusata di pescare in gran parte con metodi non sostenibili. A Salerno i volontari di Greenpeace hanno agito in uno dei più grandii centri commerciali della città mettendo nel carrello della spesa tutti i prodotti di Mareblu in vendita, sostituiti da un cartello con la scritta “Mareblu lascia il mare vuoto come questo scaffale”. I prodotti quindi sono stati portati in giro per il supermercato per l’intera giornata. «Così abbiamo impedito ai consumatori di diventare complici inconsapevoli della distruzione degli oceani» hanno spiegato ai volontari.

L’iniziativa fa parte di una campagna internazionale di Greenpeace contro Thai Union, il colosso del tonno in scatola proprietario in Italia del marchio Mareblu. Proprio in queste settimane la nave di Greenpeace “Esperanza” si trova nell’Oceano indiano per rimuovere i Fad, strumenti di pesca distruttivi. Oltre 300 mila persone in tutto il mondo hanno firmato una petizione per convincere la multinazionale tailandese a cambiare rotta. E questo weekend centinaia di consumatori in Italia, Francia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti si sono uniti a Greenpeace per agire concretamente nell’ultimo anello della catena: i supermercati.

«Mareblu aveva promesso di convertirsi a una pesca 100% sostenibile entro la fine di quest’anno, ma nel 99% dei suoi prodotti si trova ancora tonno pescato con metodi distruttivi -  dichiara Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia - La pesca eccessiva e distruttiva sta mettendo in crisi le principali popolazioni di tonno in tutto il mondo, e uccide migliaia di altri animali marini, tra cui varie specie di squali». Oltre 73 mila persone hanno chiesto a Mareblu di praticare una pesca 100% sostenibile, firmando la petizione italiana di Greenpeace sul sito www.tonnointrappola.it.