Graziano, non c’è la corruzione elettorale

Il consigliere regionale: «È una vicenda che ho affrontato con dolore, ora è la fine di un incubo»

NAPOLI. «È finito un incubo. Ora lo posso dire». Così Stefano Graziano, consigliere regionale e ex presidente campano del Pd, ha commentato la decisione del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Ivana Salvatore, che ha emesso decreto di archiviazione per il reato di corruzione elettorale. Graziano era stato indagato per concorso esterno in associazione camorristica nell’aprile del 2016, alla vigilia delle amministrative, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli che aveva portato all’arresto per presunte tangenti dell’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro. La vicenda fece molto scalpore, Graziano fu criticato aspramente da numerosi avversari politici, come Salvini ed esponenti dei Cinque Stelle, mentre a sostenerlo intervenne l’allora premier Renzi; qualche mese dopo, a settembre, la Procura Antimafia chiese e ottenne dal Gip di Napoli l’archiviazione per la grave accusa; le carte delle indagini sono state poi passate alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere affinchè accertasse la sussistenza del reato di corruzione elettorale semplice; anche in questo caso però, l’ufficio inquirente – sostituto Carlo Fucci – ha chiesto e ottenuto l’archiviazione. «È la fine di un incubo – dice oggi Graziano – e di una vicenda che ho affrontato con dolore, ma con la convinzione che la giustizia mi avrebbe dato ragione, come è accaduto. Voglio esprimere la mia gratitudine ai magistrati per la celerità con cui è intervenuto il provvedimento definitivo che esclude in maniera netta il mio coinvolgimento nella vicenda oggetto di indagine. Spero – ha aggiunto – che la vicenda che mi ha visto coinvolto costituisca un elemento di riflessione per i media, affinché possano valutare con attenzione l’impatto che fatti del genere possono avere sulla reputazione di chi viene coinvolto, soprattutto se, come me, risulta assolutamente innocente». La notizia viene accolta con sollievo da tutti gli esponendi del Pd campano e non solo. La senatrice Angelica Saggese dichiara «Non avevamo dubbi ma abbiamo dovuto aspettare, con calma, che questi mesi passassero. Stefano è un amico che è stato oggetto di una campagna denigratoria proprio a ridosso delle amministrative del 2016, quando era presidente campano del Partito democratico. Non abbiamo mai smesso di avere fiducia nel suo lavoro, nel suo impegno e nei valori che lo legano da sempre al partito». Soddisfazione viene espressa anche dal segretario regionale, Assunta Tartaglione: «A titolo personale e a nome della segreteria regionale esprimo soddisfazione per la definitiva chiusura di una vicenda che ha fatto soffrire Stefano e tutta la nostra comunità, anche in virtù di una campagna denigratoria che ha colpito Graziano e, indirettamente, il partito». ©RIPRODUZIONE RISERVATA