il provvedimento del tribunale

«Gravi inadempienze» Sfrattati gli stranieri

SAN PIETRO AL TANAGRO. Il Tribunale di Lagonegro, con un provvedimento del 19 luglio, ha disposto lo sgombero dell’hotel Tanagro dove, da circa un mese, è stato attivato, grazie a una convenzione...

SAN PIETRO AL TANAGRO. Il Tribunale di Lagonegro, con un provvedimento del 19 luglio, ha disposto lo sgombero dell’hotel Tanagro dove, da circa un mese, è stato attivato, grazie a una convenzione sottoscritta con la Prefettura di Salerno, un centro di accoglienza per immigrati. Il magistrato del tribunale lucano nel provvedimento con il quale ordina il rilascio dell’immobile da parte degli occupanti, definisce tale situazione “una gravissima violazione degli obblighi incombenti sulla società Immobiliare Tanagro srl”.

L’apertura del centro di accoglienza per gli immigrati, sempre stando a quanto riportato nel provvedimento giudiziario, è stata possibile in seguito a una scrittura privata, sottoscritta nel mese di novembre del 2015, tra la custodia giudiziaria dell’immobile e la società Immobiliare Tanagro. Dalle verifiche effettuate è però emerso che sono state violate le condizioni per l’occupazione dell’immobile previste dalla scrittura privata e che inoltre non sono state fatte le comunicazioni previste dalla legge agli organi competenti. A ciò si aggiunge anche un altro aspetto, ossia la mancata registrazione presso l’Agenzia delle Entrate del contratto di prestazione di servizi alberghieri sottoscritto con la cooperativa “L’Impronta” che grazie a questo contratto è riuscita a ottenere le autorizzazioni necessarie a svolgere l’attività di accoglienza degli immigrati.

Gli stranieri e le proteste. Attualmente nella struttura sono circa 30 gli immigrati ospitati. Il numero rispetto a qualche settimana fa si è ridotto di qualche unità: inizialmente infatti erano circa 50 e il numero stando a quanto previsto dalla convenzione sottoscritta dalla coop con la Prefettura era destinato a raggiungere 80 persone, tra uomini e donne. La trasformazione dell’hotel in centro di accoglienza aveva scatenato la ferma opposizione del sindaco di San Pietro al Tanagro, Domenico Quaranta, che appena appresa la notizia aveva inviato una lettera al prefetto di Salerno, alla compagnia carabinieri di Sala Consilina, alla tenenza della Guardia di finanza e alla procura della Repubblica di Lagonegro per chiedere di bloccare l’arrivo degli immigrati. Sono diversi i motivi, elencati nella lettera, alla base della ferma opposizione da parte del primo cittadino alla presenza degli extracomunitari nell’albergo. «La struttura infatti – ha sottolineato Domenico Quaranta – è ubicata in un’area isolata, distante dal centro abitato e nei pressi di abitazioni dove vivono famiglie con minori e persone anziane e dove vivono donne sole. Molte di queste abitazioni sono state anche oggetto di furto in un recente passato e sono stati consumati anche altri tipi di reati. A ciò si aggiunge anche il fatto che al Comune di San Pietro al Tanagro è in servizio un unico vigile e che la più vicina stazione dei carabinieri è ubicata a Polla, comune che si trova a oltre dieci chilometri di distanza».

La lettera nell’immediato non aveva sortito gli effetti sperati ma, probabilmente, è stata tra gli elementi che poi hanno portato al provvedimento di sgombero dell’hotel Tanagro dello scorso 19 luglio.

L’accoglienza degli immigrati è gestita dalla coop l’Impronta con sede a Santa Maria La Carità in provincia di Napoli. Le persone che al momento si trovano nella struttura sono ospitate in camere da due, tre o quattro posti letto e provengono da Eritrea, Sudan, Gambia, Nigeria e Senegal. Sono arrivati a San Pietro dopo essere sbarcati a Lampedusa, Brindisi e Vibo Valentia. Già nelle prossime ore potrebbe essere messo in atto lo sgombero con il trasferimento degli ospiti presso un’altra struttura autorizzata, sgombero che dovrà essere attuato se necessario avvalendosi anche della forza pubblica.

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