Gravagnuolo “confessa” sul web

L’ex sindaco: «Fiducioso nei giudici e tranquillo». Barbuti: «Informeremo tutti»

24 febbraio, ore 16,21. L’ex sindaco Luigi Gravagnuolo fa “outing” sul web e si diffonde, con un veloce tam tam, la notizia di una ridda di avvisi di garanzia, già pervenuti o in corso di notifica a numerosi esponenti politici cavesi. «Sono indagato, tranquilli», ha scritto Gravagnuolo sul blog di “Città democratica” (l’associazione di cui fa parte) e poi su facebook. E ha spiegato: «Ho ricevuto in tarda mattinata un avviso di garanzia con annesso invito a rendere interrogatorio per la vicenda dell’impiego dei fondi dei gruppi consiliari. Sono indagato per peculato. Vorrei cercare di trasmettere a quanti hanno fiducia nella mia pulizia morale, la stessa tranquillità che ho io. Essa mi deriva dalla consapevolezza di non avere in vita mia mai preso un centesimo di soldi pubblici per farne un uso personale. I magistrati eccepiscono circa la dubbia ammissibilità a rendicontazione di una fattura da me pagata con i soldi del gruppo nel 2010 – ha aggiunto – Darò al magistrato tutti i chiarimenti del caso, seguendo le indicazioni puntuali del mio difensore di fiducia. Tengo a precisare che ritengo giusta, doverosa e opportuna l’azione ispettiva della magistratura sugli atti della politica. È necessario il massimo rigore nella gestione della cosa pubblica e la magistratura giustamente vigila e fa sentire alla politica il suo fiato sul collo». Gravagnuolo ha, infine, concluso: «Da ora in poi mi affiderò in toto al mio avvocato difensore, nella convinzione che sarà fatta piena luce sulla vicenda, nelle forme, nei modi e nei tempi del procedimento giudiziario». Sulla questione è stato evasivo il sindaco Marco Galdi: «Non sono consigliere e, dunque, non sono nella condizione giuridica di ricevere un avviso di garanzia per peculato», ha detto. Il presidente del Consiglio comunale, Antonio Barbuti, invece, si è mostrato ansioso di chiarire la vicenda: «Gli organi di stampa e, dunque, i cittadini saranno presto informati dei dettagli – ha detto – In ogni caso, alla magistratura e al suo lavoro va tutto il mio rispetto».

Alfonsina Caputano

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