Grattino scaduto, Salerno pronta al braccio di ferro

Il Ministero: «No alle multe». L’azienda municipalizzata: «Pareri discordanti». Il Comune studia sanzioni per chi lascia l’auto oltre il tempo per cui ha pagato

Stop alle multe per aver sforato l’orario al parcheggio. Il Ministero ha chiarito definitivamente che, non essendo questa fattispecie di violazione contemplata nel codice della strada, non è lecito parlare di “divieto di sosta” e quindi non è lecita la multa. L’ente che ha in gestione l’area può solo pretendere il pagamento della differenza tariffaria, non coperta dal ticket per la sosta. Anche a Salerno la società che gestisce le aree con strisce blu, Salerno Mobilità, corre ai ripari per arginare i ricorsi. «Non si tratta – chiarisce il presidente, Massimiliano Giordano – di una situazione particolarmente impattante sui nostri bilanci. Questa tipologia di infrazione copre il 5 per cento delle nostre multe». Ma il problema esiste eccome «anche perché – continua il presidente – queste situazioni potrebbero ingenerare atteggiamenti confusionari e alimentare l’idea che è possibile parcheggiare pagando il ticket solo per la prima ora».

Lunedì la questione sarà analizzata in Comune con l’assessorato alla Mobilità e con l’Avvocatura: l’idea di fondo è che il parere del Ministero dei Trasporti non abbia valore di legge. «Sia l’associazione dei Comuni – spiega ancora Giordano – che Aipark, la nostra associazione di riferimento, hanno evidenziato che vi sono ulteriori pareri ministeriali che si muovo in una direzione contraria e vi sono anche sentenze della Cassazione che sottolineano la legittimità di queste multe. Nelle more di un chiarimento abbiamo comunque sollecitato gli ausiliari ad essere più attenti per questa specifica tipologia di infrazione».

Aipark si sta muovendo per una modifica del codice della strada che stronchi ogni dubbio interpretativo. «L’idea è aggiungere il termine “tariffata” laddove nel codice si parla semplicemente di sosta». Altra ipotesi operativa: «Il Comune potrebbe adottare un regolamento e stabilire penali per questa tipologia di infrazione. Certo la riscossione sarebbe più complessa, ma la sanzione potrebbe rivelarsi anche più dura per gli automobilisti. Quindi – puntualizza Giordano – inviterei le associazioni dei consumatori ad un atteggiamento più serio e responsabile».

Nei giorni scorsi dal Ministero avevano stroncato ogni dubbio interpretativo. «L’eventuale evasione tariffaria – aveva dichiarato il direttore generale della sicurezza stradale al dicastero dei Trasporti, Sergio Dondolini – non configura violazione alle norme del codice della strada, bensì una inadempienza contrattuale, da perseguire secondo le procedure “jure privatorum” a tutela del diritto patrimoniale dell’ente proprietario o concessionario». Niente multe, insomma, ma azioni civili per il pagamento del dovuto.

La multa rimane valida solo nell’ipotesi di sosta consentita solo per un tempo limitato (quella per intenderci che impone l’esposizione del disco orario) e quando non si paga la tariffa del parcheggio (o non si espone la ricevuta sul cruscotto). Negli altri casi è consentito solo il recupero delle ulteriori somme dovute, maggiorate delle eventuali penali stabilite dal regolamento comunale. Chi gestisce il servizio può pretendere le evasioni tariffarie, ma dovrebbe attivare le procedure di notifica per pochissimi euro. Chi ha già pagato una multa per “divieto di sosta” avendo parcheggiato oltre il limite orario indicato dal ticket non può chiedere rimborso, neanche facendo causa ai Comuni per arricchimento indebitamento. Chi ha ricevuto il verbale e non ha ancora pagato, può presentare ricorso: entro 30 giorni se si rivolge al Giudice di pace, 60 se si rivolge alla Prefettura.

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