Grattini scaduti, c’è il tavolo di conciliazione

Il Ministero: le contravvenzioni sono nulle. Mdc e Federconsumatori avviano le procedure di tutela con Salerno Mobilità

Strisce blu: scatta il tavolo di conciliazione con Salerno Mobilità per annullare bonariamente le multe agli automobilisti salernitani dopo la circolare con cui il Ministero dei Trasporti ha ricosciuto la nullità delle contravvenzioni per divieto di sosta a quanti lasciano l’auto oltre il tempo previsto dal ticket prepagato. In sostanza il Ministero ha stabilito che non essendo questa specifica infrazione contemplata nel Codice della Strada (o in altre leggi), all’automobilista può essere richiesta soltanto la corresponsione della differenza tra quanto effettivamente pagato e quanto doveva essere versato per la durata della sosta. Non un centesimo in più. Le multe per divieto di sosta eventualmente elevate, quindi, sono “nulle” perché – lo ha stabilito senza possibilità di equivoci il ministero – «non ricorrono le condizioni per l’applicazione della sanzione di cui all’art. 7 comma 15 del Codice della Strada».

Il Ministero si è spinto anche oltre: ha chiarito, infatti, che se l’automobilista che parcheggia negli stalli delimitati da strisce blu non espone il grattino, può ben essere multato per divieto di sosta. Ma se espone il grattino e lascia l’auto in sosta oltre il termine indicato sullo stesso, non può essere multato per la stessa infrazione, non sussistendone i presupposti. In questo caso – chiarisce il Ministero – vi è una mera violazione tariffaria (e non del Codice della Strada). Chi gestisce il parcheggio può pretendere il pagamento della differenza (e delle eventuali penali): nulla di più.

Dal parere ministeriale si evince “l’inesistenza” della contravvenzione: vale a dire che per queste multe manca il presupposto per l’iscrizione a ruolo. Mdc e Federconsumatori, che hanno sottoscritto la carta dei servizi con Salerno Mobilità, intendono avvalersi del “tavolo di conciliazione”: vale a dire di una negoziazione bonaria per ottenere l’annullamento dei verbali elevati e la definizione della giusta somma che l’automobilista colto in fallo deve pagare. «L’auspicio – fanno sapere dal Movimento Difesa del Cittadino – è che la procedura dia i suoi frutti e che, soprattutto, consenta di dirimere le controversie, ed evitare i ricorsi, in tempi ragionevoli. Se così non dovesse essere, il nostro ufficio legale sta già valutando l’eventualità di agire con una class action».

Il tavolo di conciliazione consiste in un confronto a tre tra un rappresentante della società che ha in gestione le aree di sosta, un rappresentante delle associazioni dei consumatori e l’automobilista multato: si chiude con un verbale che mette nero su bianco i termini dell’intesa raggiunta (nella fattispecie: l’annullamento del verbale per divieto di sosta e la quantificazione della somma che l’automobilista deve pagare). Un iter che conviene sia all’automobilista, che può così evitare un gravoso ricorso (non meno di un centinaio di euro tra multa e iscrizione a ruolo), sia a Salerno Mobilità che, dopo il parere del Ministero, avrebbe ben poche ragioni da far valere almeno per quanto attiene la violazione del Codice della Strada. Il divieto di sosta, dice senza mezzi termini il Ministero «non è giuridicamente giustificabile» e l’evasione tariffaria configura una «inadempienza contrattuale da perseguire secondo le procedure jure privatorum». Vale a dire in sede civile come un qualsiasi inadempimento contrattuale. Con i costi e i tempi facilmente immaginabili.

Remo Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA