La delibera

Grattacielo alla Vitologatti: dietrofront della maggioranza

La maggioranza decide di non portare in Consiglio i provvedimenti di variante. Lambiase: «Sarebbe stato un schiaffo al buon senso e una ferita al territorio»

SALERNO. «Mi auguro che il Consiglio comunale valuti con attenzione le due delibere, e responsabilmente impedisca la realizzazione di queste nuove costruzioni, che tra l’altro non hanno alcun carattere di “interesse pubblico”». L’appello è del consigliere comunale Gianpaolo Lambiase (Sinistra Italiana - Salerno di Tutti) sembra che sia stato ascoltato dalla maggioranza di Palazzo di Città. Che ieri sera, nella riunione, ha deciso di ritare dall’ordine del giorno del Consiglio di lunedì le due delibere che avrebbero dato via libera alla trasformazione di aree agricole e dell’ex Vitologatti, in aree fabbricabili. In particolare nell’ex zona dove era locato il sito di imbottigliamento dell’acqua minerale, il progetto prevede «la realizzazione di un grattacielo di 15 piani in un fazzoletto di terra limitato da ferrovia e svincoli autostradali».

Qui, commenta Lambiase «vogliono costruire in un’area non residenziale un palazzone, che in altezza supera di tre volte ogni edificio al contorno. Uno schiaffo al buonsenso, una brutale operazione che ferisce un territorio già compromesso».

L’altra delibera è quella che «riguarda uno “stabilimento”, impropriamente allocato in zona agricola, già condonato, per il quale si richiede l’ampliamento del capannone e la realizzazione di un’ampia casa per il custode, nel lotto oggi ancora classificato “zona agricola”. Dare l’assenso a tale richiesta - osserva il consigliere comunale - costituirebbe un pericoloso precedente che potrebbe generare una diffusione di iniziative analoghe, determinando una “occupazione a macchia di leopardo”, assolutamente nociva alle vocazioni delle aree agricole». Ma sembra essere prevalso il buon senso a cui faceva riferimento Lambiase e le due delibere ritirate.
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