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“Grande Sarno”, la voce delle associazioni

CASTEL SAN GIORGIO. Nessun problema sulle vasche di laminazione, purché siano ridimensionate, vengano realizzati tutti gli interventi necessari all’equilibrio biologico e idrogeologico del Sarno,...

CASTEL SAN GIORGIO. Nessun problema sulle vasche di laminazione, purché siano ridimensionate, vengano realizzati tutti gli interventi necessari all’equilibrio biologico e idrogeologico del Sarno, arginando l’inquinamento a partire da Solofra, e non vengano dispersi i circa 217 milioni di euro della Comunità Europea stanziati per la messa in sicurezza e la riqualificazione del fiume. Questo in sintesi il risultato dell’incontro tra l’amministrazione di Castel San Giorgio, rappresentata dal sindaco Franco Longanella, e le associazioni territoriali, con la presenza di Francesco Di Pace, presidente Legambiente, Mauro Calatola, responsabile ambiente regionale, Vincenzo Pappalardo e Gaetano Riso del Movimento 5 Stelle, Pasquale Milite del comitato Gente del Sarno, Gennaro Cibelli, referente Prc, l’ingegnere Perone, capo ufficio tecnico del Comune, e l’architetto Mario Alfano.

Il territorio di Castel San Giorgio diventa centrale per la questione del progetto Grande Sarno, perché investito dal reticolo idrografico della Solofrana, il cui tratto è da anni protagonista di forti criticità ambientali ed igienico-sanitarie connesse ad episodi di esondazione. Tanto è vero che in una delibera appena approvata, il comune sangiorgese ha formulato osservazioni tese alla sistemazione degli argini attraverso la previsione di un terrapieno LungoSolofrana.

Tra i punti richiesti dalle associazioni, in particolare dal circolo di Rifondazione, il dragaggio della Solofrana in tutto il suo percorso, da Solofra alla confluenza con la Cavaiola a Nocera Inferiore. Longanella è stato individuato da associazioni ed enti come portavoce in Regione e presso l’Arcadis delle istanze del territorio.

Davide Speranza

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