Governo, saltata la nomina di De Luca sottosegretario

Il sindaco, investito in pectore dopo una lunga trattativa nella notte, si è ritrovato escluso alla fine del Consiglio dei ministri. Inchiesta de "l'Espresso" che ricostruisce i 21 anni di potere gestito da De Luca dopo le accuse di Vaccaro.

Il sindaco Vincenzo De Luca non compare nella lista dei nuovi sottosegretari. L'esponente del Pd era stato nominato "in pectore" durante una riunione notturna, ma dopo il Consiglio dei ministri, il governo ha diramato una lista senza il suo nome. Però il presidente Matteo Renzi ha tenuto per sé la delega alla Coesione territoriale, proprio quella che sembrava destinata a De Luca. Qualcuno legge questa circostamnza come il preludio di un possibile successivo incarico.

Il testo ufficiale. Ecco il lungo comunicato pubblicato sul sito del governo. "Di seguito la lista dei sottosegretari oggi nominati dal Consiglio dei Ministri:Luca Lotti, Sandro Gozi, Domenico Minniti detto Marco (Presidenza del Consiglio); Angelo Rughetti (Pubblica amministrazione e semplificazione); Maria Teresa Amici, Luciano Pizzetti, Ivan Scalfarotto (Rapporti con il Parlamento e riforme); Gianclaudio Bressa (Affari regionali); Filippo Bubbico, Gianpiero Bocci, Domenico Manzione (Interni); Lapo Pistelli, Mario Giro, Benedetto Della Vedo (Esteri); Enrico Costa, Cosimo Maria Ferri (Giustizia); Luigi Casero, Enrico Morando, Pier Paolo Baretta, Giovanni Legnini, Enrico Zanetti (Economia); Franca Biondelli, Teresa Bellanova, Luigi Bobba, Massimo Cassano (Lavoro); Riccardo Nencini, Umberto Del Basso de Caro, Antonio Gentile (Infrastrutture); Giuseppe Castiglione, Andrea Olivero (Politiche agricole); Silvia Velo, Barbara Degani (Ambiente); Francesca Barracciu, Ilaria Borletti Buitoni (Cultura); Gioacchino Alfano, Domenico Rossi (Difesa); Carlo Calenda, Claudio De Vincenti, Simona Vicari, Antonello Giacomelli (Sviluppo economico); Vito De Filippo (Salute); Roberto Reggi, Angela D’Onghia, Gabriele Toccafondi (Istruzione). Tra i 44 sottosegretari succitati assumeranno l’incarico di viceministri: Filippo Bubbico (Interni), Lapo Pistelli (Esteri), Enrico Costa (Giustizia), Luigi Casero ed Enrico Morando (Economia), Riccardo Nencini (Infrastrutture), Andrea Olivero (Politiche agricole), Carlo Calenda e Claudio De Vincenti (Sviluppo economico). Il sottosegretario Domenico Minniti detto Marco assumerà l’incarico di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica".

Le reazioni. Guglielmo Vaccaro (Pd). "La nomina di Umberto Del Basso De Caro a sottosegretario alle Infrastrutture, unico campano nella squadra di governo, e quella di Vito De Filippo, lucano, ex presidente della Regione Basilicata, a sottosegretario alla Salute, correggono un po' il baricentro del gabinetto Renzi, spostandolo più a Sud. Mi sembrano due investiture più che meritate: sono certo che sia Del Basso De Caro che De Filippo faranno un buon lavoro, vista la riconosciuta competenza che possono mettere in campo nei rispettivi settori di competenza". Lo afferma il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro, che aggiunge: "Da campano, sono particolarmente contento che la complessità di questa terra sia rappresentata da un politico serio, concreto e affidabile come Del Basso De Caro, le cui doti di equilibrio costituiscono la cifra saliente di una lunga e onorata militanza politica. Il Sud e la Campania - conclude Vaccaro - hanno bisogno di governanti equilibrati, non di Masanielli, e nemmeno di patetiche rielaborazioni del peggior laurismo. E' stato bravo Matteo Renzi a non cedere alla tentazione di portare al governo il populismo qualunquista e senza progetto di qualche suo sostenitore dell’ultim’ora".

Antonio Roscia (Forza Italia Salerno). "La querelle della nomina di Vincenzo De Luca nel Governo firmato Matteo Renzi, tra incertezze e veti incrociati , evidenzia il peggio del teatrino della politica politicante , tipica rappresentazione di questi tempi decadenti. E' evidente che pressanti gruppi di potere e numerose fazioni, all'interno della stessa coalizione di centro-sinistra cui pure fa riferimento il Sindaco di Salerno, hanno messo in atto questa ennesima sceneggiata che ha poco di politico. Restiamo convinti che la presenza di un salernitano nell'Esecutivo nazionale avrebbe dato spinta ed impulso alla vocazione territoriale. De Luca resterebbe dunque al suo posto a Salerno e Forza Italia continuerà la battaglia di libertà per dare un futuro migliore alla nostra Città. In ambito nazionale resta invece sempre più urgente  l'impegno di costruire un Governo serio che restituisca dignità ed azione politica ad un Paese ormai allo sbando".
 
Prima della doccia fredda, alcuni esponenti politici avevano commentato l'investitura di De Luca.

Antonio Roscia (Forza Italia Salerno): "Il cambiamento sia a Roma ma anche a Salerno : noi siamo pronti al rinnovamento totale". Forza Italia Salerno formula i migliori auguri di buon lavoro al neo Sottosegretario con delega alla Coesione Territoriale, dr Vincenzo De Luca. Finalmente De Luca ha avuto il miglior premio per la sua pluridecennale attività politica e potrà coronare il suo sogno di attività nazionale a Roma e dunque confidiamo che l'incarico governativo , oggi assegnato al nostro illustre concittadino , possa essere valorizzato dal suo particolare impegno , specie sul tema del Mezzogiorno e delle aree urbane. Pur non condividendo le ragioni politiche alle basi del Governo di centro-sinistra-destra di Matteo Renzi, già Sindaco di Firenze, riteniamo auspicabile un cambio di passo dettato dalla azione governativa di Vincenzo De Luca, già Sindaco di Salerno, che perciò attendiamo alla prova dei fatti. Siamo comunque sicuri che il neo Sottosegretario dialogherà  proficuamente e lealmente con il nuovo Sindaco di Salerno che verrà scelto a breve dai cittadini ed auspichiamo che il cambiamento al Governo nazionale sia anche il cambiamento al Comune di Salerno, dove Forza Italia si candida, insieme agli amici della coalizione di centrodestra , al rinnovamento totale delle Istituzioni cittadine per il rilancio della nostra amata Città".

Salvatore Gagliano (Forza Italia): Viva soddisfazione ha espresso il Consigliere comunale di Forza Italia, Salvatore Gagliano, in merito all’importante incarico governativo conferito al Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. Pertanto, in seguito a tale incarico, il Consigliere comunale ha dichiarato: “Esprimo tutta la mia soddisfazione per il prestigioso incarico di cui è stato oggetto il Sindaco della nostra Città. Sono certo che i vantaggi derivanti da tale nomina saranno elevati, non solo per la nostra Città quanto per l’intera Regione. Finalmente mi auguro possano, con nuovi finanziamenti, essere portati a termine le tante opere in sospeso che gravitano sul nostro territorio.  Auguro, pertanto, un sincero in bocca al lupo e l’ulteriore augurio che, con tale incarico, sia definitivamente ripristinata la normalità nel nostro Comune eliminando tutti gli equivoci degli ultimi mesi”.

L'ironia. Ancora giovedì, nel tradizionale collegamento con Radio Alfa, De Luca rispondeva con ironia ad una domanda sul suo futuro nel governo: «Sotto sotto, sopra sopra mi auguro solo la salute», diceva: «Ma la vostra è un’ossessione!». Ribadiva insomma di stare bene a Salerno, pur ammettendo che a Roma è più facile intercettare i fondi europei che al momento sono gli unici a disposizione: «Se il governo mantiene gli impegni assunti, si può lavorare bene o a Roma o a Salerno».


L'Espresso e il fenomeno De Luca. Il suo è un record assoluto: Vincenzo De Luca domina Salerno da 21 anni, controllando il Comune, il partito, le grandi opere. Un'inchiesta de “l'Espresso” nel numero in edicola analizza il sistema di potere costruito dal sindaco. Come spiega Guglielmo Vaccaro, deputato democrat molto vicino a Enrico Letta che per protesta ha occupato la sede cittadina del Pd: «Grazie all’enorme pacchetto di voti che Vincenzo può controllare, lui governa non solo la città, ma influisce sul Pd campano e, di riflesso, sulla direzione nazionale del partito. È un mammasantissima, peggio di Lauro». Qui nelle primarie dello scorso novembre Renzi ha preso un mostruoso 97,1 per cento tra gli iscritti, e qualche giorno fa la sua candidata alla segreteria regionale, Assunta Tartaglione, ha superato il 68 per cento delle preferenze. Vaccaro, battuto seccamente, è sgomento: «Ho fatto denuncia ai pm: il Pd di Salerno è malato di broglite acuta. Ci sono paesi dove ha votato, calcolatrice alla mano, un elettore ogni 27 secondi».
L'inchiesta de “l'Espresso” esamina la macchina di consenso delle 43 società che a vario titolo fanno capo al Comune. E lo stato delle opere urbanistiche che hanno rifatto il volto della città, alcune delle quali incompiute. Chiedendo spiegazione allo stesso De Luca. Che replica: «La vicenda del Crescent, un’opera meravigliosa bloccata da un ambientalismo truffaldino, è la metafora perfetta della demenzialità del nostro Paese. Il prossimo 8 marzo faremo un convegno per lanciare un dibattito nazionale sul tema del rinnovo urbano, sostanzialmente impossibile a causa dei cultori della sottocultura della mummificazione. Ci sarà anche Vittorio Sgarbi». 
Sindaco, per molti il Crescent è un ecomostro, tipo il Fuenti. 
«Non diciamo idiozie. È progettato da un grande architetto, Ricardo Bofill. Abbiamo risanato una zona cementificata degradata, piena di prostitute e spacciatori. Va bene dissentire dalla qualità dell’opera, ma non accetto le critiche dei somari».   
Lei è stato indagato però...
«Guardi non tengo più il conto degli avvisi di garanzia che ho avuto in vent’anni. Le dico però che se avessi avuto paura dei pm non avrei potuto rifare il centro storico, il Lungoirno, la stazione firmata Hadid, il metro. Salerno è una delle poche realtà italiane, forse europee, in cui si sta cercando di perseguire una grande trasformazione urbana. Basata sul turismo, sull’eccellenza dei servizi, sulla cultura».
L’accusano di aver lasciato incompiute molte opere.
«È una totale idiozia. Solo il PalaSalerno non è terminato perché la ditta è fallita. Io ho fatto la Cittadella Giudiziaria, ho portato la raccolta differenziata al 70 per cento. Siamo al top per gli asili nido, abbiamo fatto 20 parchi urbani. Il centro storico è rinato, abbiamo chiamato architetti come Calatrava, Chipperfield, Hadid. Insomma, Salerno è probabilmente la realtà più dinamica d’Italia. L’unica mia preoccupazione è il bilancio, lo ammetto. Ma non per colpa mia: è lo Stato che ci ha tagliato 30 milioni di trasferimenti l’anno. Ma noi andiamo avanti lo stesso».