L'OPINIONE

Governo, estenuante trattativa: a perderci sarà il Movimento

di FRANCESCO VIRTUOSO

La discussione politica che tiene banco in quest’estate rovente, sembra farci ripiombare nel passato, indietro di oltre trent’anni, nei modi e nei toni con cui i leader politici hanno deciso di affrontarla. La parte rivoluzionaria (M5S) e la parte progressista (PD) non riescono a fare a meno di concentrare il loro confronto/scontro (dipende da quale angolazione vogliamo guardarlo) sulla figura di un Presidente del Consiglio che dovrebbe essere in grado di garantire l’una o l’altra parte sui reciproci punti programmatici ancora troppo distanti tra loro per ottenere una fiducia sufficientemente solida all’interno del Parlamento.

In effetti il M5S non gode di una posizione privilegiata nella partita voluta dal Presidente della Repubblica per ridare all’Italia un nuovo Governo in grado di scongiurare l’applicazione di clausole di salvaguardia a danno di una economia già eccessivamente precaria. Infatti la sua spinta rivoluzionaria, cos attraente ì per i milioni di cittadini che l’hanno votato, rischia di disperdere la potenza davanti alle logoranti trattative incentrate sugli uomini e non sui programmi. Ciò che realmente aveva convinto gli italiani a votare M5S, nelle ultime tornate elettorali, era stato il cambiamento di una dialettica politica diametralmente opposta all’ormai stucchevole finta opposizione tra una destra ed una sinistra che non nascondeva più i propri accordi di partito celati dietro le effimere schermaglie spettacolarizzate davanti alle telecamere.

La stanchezza di assistere ad una politica troppo autoreferenziale, che non era più in grado di leggere ed affrontare la crisi economica italiana, aveva fatto riemergere una volontà di rivendicazione della propria dignità di cittadini in ampie sacche di popolazione che riconoscevano, nel nuovo movimento grillino, una speranza a cui affidare le sorti del Paese. Il Governo gialloverde è stato, con i suoi pro ed i suoi contro, certamente un’esperienza innovativa per l’Italia, ma oggi, alla luce di quanto emerge dalle ultime notizie, sembra che tutto sia stato dimenticato e le trattative per nuovi accordi di governo non pianificano strategie operative in grado di garantire un futuro migliore al popolo, ma sembrano guardare alla esclusiva spartizione di poltrone nei palazzi del potere. Conte sì, Conte no. I Ministri a me, i Ministri a te...questi sono gli unici argomenti che trapelano nelle confuse notizie che i media sono in grado di trasferire ai cittadini.

C’è un’approssimazione nell’informazione causata dalla spinta di anticiparsi sui concorrenti, che rende surreale ogni ipotesi di Governo. Un arcobaleno di colori che trasforma, più volte al giorno, l’ipotesi di Governo in un variopinto uccello dalle sfumature indefinite. L’unica forza politica che rischia di perdere tutto in questa estenuante trattativa è sicuramente il M5S. Il leaderismo non è una molecola appartenente al suo DNA, per questo motivo sarebbe opportuno che ritornasse a mettere al centro delle trattative il programma per i cittadini, trasportando il Paese davvero nella terza repubblica, e non farsi trainare sul piano delle trattative personali che hanno caratterizzato la politica repubblicana dal dopoguerra fino alla seconda Repubblica.