Gonnella lascia il carcere e va agli arresti domiciliari

Il consigliere di Campagna è accusato di estorsione a un dipendente dell’Ausino Ieri si è difeso davanti dal giudice: «Quei 3mila euro erano soltanto un prestito»

CAMPAGNA. Da ieri è di nuovo a casa, ma agli arresti domiciliari, il consigliere comunale accusato di estorsione a un dipendente del consorzio idrico Ausino, dove è consigliere d’amministrazione. Emiliano Gonnella era stato arrestato sabato, sorpreso in flagrante dalla polizia mentre intascava 800 euro che per l’accusa sono il saldo una tangente di 3mila, chiesta al dipendente consortile con la promessa di evitargli il licenziamento. Ieri mattina il politico si è presentato davanti al giudice delle indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto, assistito dagli avvocati Agostino Allegro e Agostino De Caro. Non ha potuto negare la riscossione del denaro, ma ha dichiarato che quei soldi erano in realtà un prestito, chiesto a un dipendente con cui aveva vecchi rapporti di conoscenza. Secondo la sua ricostruzione l’uomo, originario di Nocera, gli avrebbe chiesto di intervenire per scongiurare la perdita del lavoro in seguito a un procedimento disciplinare. Gonnella gli avrebbe quindi spiegato di non avere competenza sulla procedura (che spetta al direttore generale), ma dopo le sollecitazioni dell’interlocutore avrebbe pensato di cogliere l’occasione per farsi dare dei soldi i prestito. «Una somma che avrei comunque restituito» ha assicurato ieri al giudice del Tribunale di Nocera, che però non gli ha creduto. Il gip ha tuttavia deciso che le esigenze cautelari, anche alla luce delle parziali ammissioni dell’indagato, possono essere soddisfatte da una detenzione domiciliare, e ha quindi disposto la scarcerazione con trasferimento nella sua abitazione di Salerno.

Per il politico, già candidato alle regionali con “Noi Sud”, si profila adesso la revoca dal consiglio d’amministrazione dell’Ausino (decisione che spetta all’assemblea dei soci) e la sospensione dal consiglio comunale di Campagna, dove siede in rappresentanza di Fratelli d’Italia. Secondo il dipendente del consorzio, che prima ha finto di cedere alla richiesta estorsiva e poi lo ha denunciato, Gonnella gli avrebbe fatto credere di poter intervenire sul suo procedimento disciplinare, chiedendogli tremila euro per “ammorbidire” l’altro consigliere d’amministrazione. L’uomo ha finto di cedere, consegnandoli i primi 2.200 euro, poi è andato al commissariato di Cava de’ Tirreni e al secondo appuntamento, nei pressi del casello autostradale di Nocera, sono arrivati anche i poliziotti.

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