I DATI

Goletta Verde boccia le acque del Salernitano 

Nella nostra provincia il 52 per cento dei controlli ha rivelato delle non conformità

SALERNO. Un tuffo dove l’acqua è più blu è diventato un eufemismo. L’istantanea a tinte fosche viene fuori dai dati di monitoraggio di Goletta Verde sul mare della Campania ed in particolare della città di Salerno, ostaggio della mancata depurazione. «È ora di passare dalle parole ai fatti», è il monito di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Nel mirino foci di fiumi e torrenti, maglia nera per la foce dell’Irno a Salerno, del fiume Sarno in provincia e in tanti altri punti della Campania giudicati «fortemente inquinati» per l’ottavo anno consecutivo. «I dati sono impietosi - ha spiegato il presidente Buonomo - le acque del mare, se non bocciate, sono quantomeno rimandate a tempi migliori o almeno fino a quando non avremo un sistema depurativo adeguato nonostante la straordinarietà della nostra costa. Lamentiamo ritardi nella costruzione di nuovi depuratori o nella rifunzionalizzazione di quelli esistenti che spesso sono attenzionati da forze dell’ordine e magistratura». Il monitoraggio di Goletta Verde, non si sostituisce ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali per porre rimedio all’inquinamento del mare. I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione evidenziano appieno quanto sia critica la situazione: su base regionale il 38 per cento del controlli, è risultato non conforme, solo nella provincia di Salerno, la punta di non conformità ha toccato quota 52 per cento. Il campionamento effettuato sul litorale salernitano dal 26 al 30 giugno, prende in considerazione i punti critici che vengono scelti in base ad un maggior rischio di presunto inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente, ma anche dei cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. I parametri presi in esame, sono microbiologici, i batteri fecali ad esempio, che attraverso i corsi d’acqua o gli scarichi arrivano in mare. In provincia di Salerno sono stati effettuati un totale di 11 campionamenti, 9 dei quali risultati con concentrazioni di inquinanti oltre i limiti di legge. Per 7 di questi, il giudizio è «fortemente inquinato» nello specifico, alla foce del fiume Irno a Salerno, alla foce del Tusciano a Battipaglia, allo sbocco del canale di scarico presso Marina di Eboli, alla foce del rio nei pressi di via Posidonia a Laura di Capaccio, alla foce del Fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano, alla foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano, alla foce del Bussento a Policastro Bussentino. Considerati inquinati invece i campioni analizzati alla foce del fiume Solofrone tra Capaccio ed Agropoli ed alla foce Capo di fiume in località Torre di Paestum-Licinella.

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