LA STORIA

Gli uomini delle stelle fermati dal vento

Da un anno non si trovano 120mila euro per riparare l’Osservatorio astronomico dell’Ateneo

SALERNO - Vaglielo a spiegare agli americani della Nasa che per una spesa di poco più di 133mila dollari (120mila euro) un affermato gruppo di scienziati salernitani è dovuto rimanere fuori da un ambizioso progetto per la ricerca di nuovi pianeti abitabili. Centoventimila euro che servono a rimettere in sesto l’Osservatorio astronomico dell’Ateneo di Fisciano, danneggiato da una tempesta di vento nel febbraio dello scorso anno. Da allora è tutto fermo, in attesa di un finanziamento che non arriva. E la Nasa dovrà rinunciare all’esperienza e la bravura degli astrofisici salernitani. Gli “uomini delle stelle” fermati da una folata di vento, insomma. Ma raccontiamola la storia di questi scienziati appiedati dalla burocrazia. La scoperta di Gaia. Nell’agosto del 2016 Gaia, satellite spedito in orbita dall’Ente Spaziale Europeo (Esa) per disegnare una mappa precisa e tridimensionale della via Lattea (la nostra galassia), avvista qualcosa di inaspettato: una stella che da un giorno all’altro diventava molto più luminosa e che dopo anni di osservazione si rivelerà un sistema binario di stelle.

Quella più brillante nella costellazione del Cigno fu chiamata Gaia16aye (16 per l’anno e “aye” per Ayers Rock, una famosa montagna in Australia). Il contributo dell'equipe salernitana. Dal momento dell’avvistamento, come di routine, viene inviato un avviso alla comunità scientifica e, in risposta, decine di astronomi in giro per il mondo (professionisti ma anche amatoriali) e 50 telescopi (piccoli e medi) sparsi su tutto il Pianeta, iniziano a osservare questa stella per seguirne l’evoluzioni. A puntare la lente su Gaia 16aye c’è anche l’Osservatorio Astronomico dell’Università di Salerno che, tra settembre 2016 e gennaio 2017, (il periodo clou) osserva i due “picchi” principali di luminosità della stella sui 5 registrati.

Eleonora Tedesco

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