SANITA' E SPESE

Gli stipendi d’oro per garantire i turni

“Gettonisti” nei Pronto soccorso dell’Asl, la giustificazione al maxi-budget: incentivi necessari per reclutare il personale

SALERNO - «La retribuzione di 60 euro all’ora è determinata in linea con quanto previsto per la remunerazione delle prestazioni aggiuntive e rappresenta il necessario incentivo per reclutare personale da dedicare alle funzioni indicate attesa la necessità di garantire i richiesti reclutamenti». È il passaggio della delibera firmata martedì scorso dal direttore generale dell’Asl Salerno, Gennaro Sosto, che ha dato il via libera alla caccia ai “gettonisti” per rinforzare i Pronto soccorso aziendali. Tanti, tantissimi soldi per riuscire in ogni modo a sopperire alle carenze del personale: è l’unico metodo che sembra in grado di risolvere una vera e propria emergenza visto che le varie manifestazioni d’interesse avviate negli scorsi anni per rinforzare i Pronto soccorso del Salernitano sono andate tutte deserte.

L’esodo pre-Covid e l’inedito in Campania. La pratica dei “medici a chiamata”, lavoratori autonomi sollecitati in caso di necessità dalle Aziende sanitarie per coprire turni di lavoro altrimenti scoperti a somme ben più alte degli specialisti normalmente inquadrati, è diffusissima - ormai da tempo - in tutt’Italia. Nel 2019, ad esempio, questo tipo di ingaggio fu avviato da diverse Aziende sanitarie del Lazio che si affidò non soltanto alle cooperative ormai attive in questi servizi ma anche a tanti specialisti singoli che risposero all’appello: allora, nei mesi che avevano preceduto il terremoto Covid, a rinforzare le aree dell’emergenza- urgenza della Regione “vicina” alla Campania furono proprio tanti medici della “terra felix”. Un’emigrazione, dunque, per andare a lavorare in strutture sanitarie senza particolari responsabilità, con carichi di lavoro decisamente minori rispetti a quelli dei Pronto soccorso del territorio che vanno da Sessa Aurunca a Sapri e - soprattutto - con stipendi ben più alti rispetto ai colleghi regolarmente inquadrati. Ora tocca anche alle Aziende campane cercare “gettonisti”. E a fare da “apripista” ci pensa proprio l’Asl Salerno con la manifestazione d’interesse per cercare 32 specialisti con partita Iva per sopperire all’enorme voragine di personale: è la prima Azienda della “terra felix”, infatti, ad attuare una manifestazione d’interesse del genere.

Le maxi spese e le istituzioni ferme. Per l’Asl, dunque, in questo momento la priorità è rispondere alle carenze di personale. A costo di spendere tantissimi soldi. In base al prospetto della manifestazione d’interesse - ancora non pubblicata sul sito di bandiera dell’Azienda sanitaria di via Nizza - ognuno dei 32 medici “gettonisti” che sarà chiamato a coprire i turni dei Pronto soccorso degli ospedali del Salernitano (nel dettaglio si cercano otto specialisti per il “Martiri di Villa Malta” di Sarno, sei per l’Umberto I di Nocera Inferiore, cinque per il “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, quattro per l’Immacolata di Sapri, tre per il “Curto” di Polla e il “San Francesco” di Oliveto Citra, due per il “San Luca” di Vallo della Lucania e uno per il “Maria Santissima Addolorata” di Eboli) dovrà lavorare ogni settimana per 38 ore, incassando ogni sette giorni ben 2.280 euro. Uno stipendio mensile da 9.120 euro che, moltiplicati per i sei mesi di servizio, fa un totale di 54.120 euro per una spesa totale sulle casse dell’Asl pari a 1 milione 700mila euro. Somme decisamente superiori rispetto a quanto previsto dai contratti dei medici dei Pronto soccorso regolarmente inquadrati che, in media, guadagnano poco più di 50mila euro l’anno. Una situazione per cui tante Aziende sanitarie di tutt’Italia hanno chiesto “aiuto” alle istituzioni e in particolare all’Anac. L’Autorità anticorruzione presieduta da Giuseppe Busia ha acceso i fari sulla situazione ma, in questo momento, ha le “mani legate”: da parte dei Ministeri della Salute e delle Finanze, infatti, non c’è stato neanche un parere che possa dare il via a una regolamentazione di questa situazione.