«Gli stagisti non sono una panacea»

Sì agli stagisti, ma per sopperire alle lacune in pianta organica, occorre assumere subito 500 nuove unità, attingendo a diplomati e laureati del territorio attraverso concorsi pubblici. Lo rivendica...

Sì agli stagisti, ma per sopperire alle lacune in pianta organica, occorre assumere subito 500 nuove unità, attingendo a diplomati e laureati del territorio attraverso concorsi pubblici. Lo rivendica il segretario generale della Cgil Fp Angelo De Angelis (foto), che è tornato a fare pressing su Palazzo di Città. «L’ amministrazione comunale inneggia all’utilizzo degli stagisti come a una panacea destinata a risolvere tutti i mali del funzionamento degli uffici comunali e quindi come per l’Ufficio Tributi, l’ Avvocatura e la Ragioneria vi si affiderà - spiega - Non è proprio così e soprattutto si rischia di enfatizzare un percorso che per quanto utile, non potrà essere risolutivo. Parlando di stage formativi, si rischia di attribuire a questi una funzione fuori dai paletti di riferimento normativi che hanno, e di alimentare speranze e aspettative che non hanno ragione di esistere». Gli stagisti, ricorda il sindacalista, vanno formati, orientati «e diremmo, guidati all’esercizio delle funzioni cui saranno destinati e quindi non potranno essere loro stessi “sostituti” di nessuno. Quindi il tirocinio o stage, è un periodo di formazione praticamente “on the job” presso un’azienda o un ente, che costituisce un’occasione di conoscenza diretta del mondo del lavoro e di acquisizione di specifiche professionalità e dunque tale deve essere. Pensare di creare uffici, strutture e soprattutto incongruenti aspettative sull’utilizzo degli stagisti sarebbe un errore, ma soprattutto un abuso grave che vìola le normative e i principi stessi della materia».