Gli “sfrattati” «O torniamo o falliamo»

Dall’ottobre del 2011, ogni mattina, si recano dall’altra parte della città, in via De Crescenzo, a Pastena. Dove, a causa di alcuni “lavori urgenti” che dovevano essere eseguiti allo stabile che si...

Dall’ottobre del 2011, ogni mattina, si recano dall’altra parte della città, in via De Crescenzo, a Pastena. Dove, a causa di alcuni “lavori urgenti” che dovevano essere eseguiti allo stabile che si affaccia su via Ottavio Sica - traversa di via Piave in cui per anni hanno aperto i loro banchi - vennero spostati in via “provvisoria”. Una provvisorietà che sta durando un po’ troppo, però, e che, cosa gravissima, sta letteralmente uccidendo le loro attività. Sono dieci i mercatali che due anni fa, nel giro di pochi giorni, hanno dovuto fare armi e bagagli e trasferirsi in un’area mercatale a loro estranea, perdendo, inevitabilmente, buona parte della loro clientela più affezionata. Gli “sfattati” di via Piave stimano di aver perso oltre il 70 per cento dei loro guadagni a causa del trasferimento; trasferimento, oltretutto, al momento non supportato da alcun documento in quanto l’ordinanza sindacale che all’epoca li obbligò ad andare via è scaduta da un bel po’. Lavorano in via De Crescenzo ma pagano la Tosap a via Piave perchè, per far lorocambiare definitivamente location, il Comune dovrebbe indire un nuovo bando e riorganizzare tutte le aree mercatali della città. Gli ambulanti hanno quindi chiesto, e continuano insistentemente a chiedere senza essere però ascoltati, che l’amministrazione ripristini almeno una fila di bancarelle in via Sica in modo da poter tornare lì dove hanno clienti che li attendono. Il Comune, però, fa orecchie da mercante e i mercanti veri rischiano di andare in mano agli strozzini. (fi.lo.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA