Gli scout ricordano don Diana

Seimila persone al corteo per il prete ucciso dalla camorra a Casal di Principe

CASAL DI PRINCIPE. Quasi 6000 persone, tra cui 5000 scout, hanno sfilato per le strade di Casal di Principe in ricordo di don Peppe Diana, testimone dell’impegno quotidiano contro la camorra ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo di 20 anni fa, nonchè ex capo-scout.

La manifestazione, organizzata dall’Agesci Campania e intitolata «La strada è sempre più blu», è partita poco dopo le 9.30 dal parco Don Diana. Gli scout sono arrivati soprattutto dalle altre province campane ma anche da Lazio, Calabria, Sicilia, Basilicata, Marche.

Con zaino in spalla, foulard blu al collo, e molti con il viso parzialmente mascherato da orecchie, nasi, occhiali colorati costruiti a mano sono transitati dinanzi alla Chiesa di San Salvatore dove il prete ha vissuto e alla Chiesa di San Nicola, dove è stato ucciso. Molti hanno attaccato le loro «parti anatomiche» ai muri delle strade dove sorgono le case dei boss. Un lenzuolo di 37 metri realizzato dagli scout della «Zona Liternum» ed esposto racconta come ogni gruppo ha vissuto in questi 20 anni il «passaggio da terra di camorra a Terre di Don Peppe».

Applausi quando il corteo ha sostato davanti all’abitazione di “Mamma Iolanda”, la madre del prete, che a novembre aveva scritto all’Agesci chiedendo che gli scout tornassero a Casale. Il corteo ha raggiunto il piazzale antistante il cimitero, dove il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha celebrato la messa.

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