«Gli scarichi industriali devono restare chiusi» 

Il Tar ha respinto il ricorso di quattro aziende dell’area di Fosso Imperatore Soddisfatte le Guardie ambientali: «Anteposta la salute ai beni materiali»

Temporanea vittoria degli ambientalisti, nella fase cautelare dell’iter giudiziario presso il Tar, che vedeva quattro aziende di Fosso Imperatore opporsi all’ordinanza di chiudere gli scarichi industriali. È stata infatti respinta l’istanza cautelare dal Tribunale amministrativo regionale Campania, sezione Salerno, pur rimanendo il giudizio pendente.
Da tempo, su segnalazione iniziale delle Guardie ambientali d’Italia, guidate dal presidente Concetta Galotto, le acque del Canale di Fosso Imperatore – la zona industriale di Nocera Inferiore – si erano colorate di blu e rosso. La preoccupazione degli abitanti della zona e delle Gadit si erano tradotte in una denuncia al Consorzio di Bonifica, il quale a sua volta aveva indotto il Comune nocerino a far chiudere gli scarichi. Nella ordinanza del Tar viene chiarito come “la domanda cautelare avanzata dalla società ricorrente, nella quale campeggia il pregiudizio apportato agli interessi di natura economico-imprenditoriale della medesima (oggetto di tutela da parte dell’ordinamento, anche a livello costituzionale, ma subordinatamente alla salvaguardia dell’ambiente e della salute della collettività), non può essere oggetto di favorevole considerazione”.
Soddisfatta Concetta Galotto. «Siamo accanto ai cittadini e pronti ad affrontare cento processi – dice – il Tar ha anteposto la salute ai beni materiali. Tutto è partito con la nostra denuncia fatta al Consorzio di Bonifica, che successivamente si è attivato e ha emanato un’ordinanza con cui ha revocato i permessi al Comune di Nocera Inferiore». La Galotto spiega la motivazione per cui quegli sversamenti non debbano riprendere. «La pompa di sollevamento della vasca non funziona e le acque non sono depurate. Non sappiamo se le aziende immettono acque depurate all’interno».
A farle eco l’avvocato delle Gadit, Gaetano Francavilla. ""Per adesso siamo nella fase cautelare, il giudizio è ancora pendente. Ma si può parlare di vittoria. Al fine di verificare al meglio quello che sta succedendo in quei luoghi, si devono interrompere gli scarichi. La situazione è critica non solo a causa degli sversamenti delle aziende, ma anche per i tanti scarichi abusivi che persistono. Quella è una zona agricola, anche gli alimenti potrebbero essere contaminati».
Davide Speranza
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