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Gli orti urbani “modello guida”

Il progetto di Legambiente al centro di un dibattito dell’Ocse

PONTECAGNANO. Gli orti urbani di Pontecagnano Faiano “modello guida” per l’Ocse: l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico mette infatti gli orti sociali della città picentina al centro di un dibattito che avrà luogo lunedì prossimo, alle 17,30, presso il parco eco archeologico.

Oggetto della discussione, appunto, gli orti sociali di Pontecagnano Faiano come modello di studio per analizzare le dinamiche della formazione di azioni collettive che promuovano la sostenibilità ambientale e un’agricoltura con fini terapeutici. Al dibattito prenderanno parte la ricercatrice e redattrice del rapporto Ocse, Monica Caggiano, e il presidente regionale di Legambiente, Michele Buonomo.

Gli orti di Pontecagnano Faiano, quindi, come un vero e proprio modello: solamente dopo il riuscito esperimento portato avanti dai volontari del circolo Occhi Verdi di Legambiente, la regione Campania ha infatti deciso di stanziare consistenti fondi per creare 1000 orti urbani in tutta la regione, progetto che proprio in queste settimane si sta concretizzando e diventando una realtà. In particolare, lo studio Ocse sottolinea come gli orti urbani di Pontecagnano Faiano abbiano ridotto, sino ad annullarla del tutto, la distanza tra i residenti urbani e i ritmi della natura, un fattore chiave nel miglioramento della qualità della vita di chi coltiva un orto. Secondo il focus, a Pontecagnano un elemento decisivo che ha determinato il successo dell’esperienza degli orti è stato ed è il valore aggiunto della costruzione di una vera e propria comunità.

Nati nel 2000, anno in cui i volontari di Legambiente ripulirono un’area alle spalle di via Stadio “aprendo” di fatto il parco, gli orti urbani erano, all’alba del progetto, dieci: oggi sono quasi sessanta.

Marco De Simone

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