GIUSTIZIA A SALERNO

Gli ispettori di Alfanoal tribunale fallimentare

I funzionari del ministero della Giustizia passano al setaccio gli uffici di via Papio e acquisiscono atti e documenti

Sono arrivati ieri mattina e, in pochi minuti, hanno di fatto presidiato gli uffici della Fallimentare, chiedendo copie di atti e documenti. Un fulmine a ciel sereno l’arrivo degli ispettori del Ministero della Giustizia negli uffici di via Papio. I funzionari del "Palazzaccio" di via Arenula sono giunti in città per verificare il funzionamento dell’attuale Terza sezione Civile, quella appunto che si occupa del delicato settore dei fallimenti. Cosa abbia spinto gli ispettori del Ministero a Salerno non è dato saperlo. Almeno in via ufficiale.
C’è chi parla di una visita ordinaria, di quelle periodicamente programmate dal Ministero per verificare la produttività e funzionalità degli uffici giudiziari dei vari distretti («La attendevamo da almeno un anno e mezzo», dice uno dei dipendenti per nulla turbato dall’arrivo dei funzionari di via Arenula).
Ufficiosamente, però, tra i corridoi della palazzina di via Papio, ieri mattina si faceva il nome dell’ex giudice delegato Luigi Barrella, il magistrato per il quale, nel dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha confermato il trasferimento d’ufficio e la sanzione disciplinare della censura.
Sarebbero stati dunque i suoi esposti al Csm e al Ministero, secondo questa ipotesi, a provocare l’ennesima bufera sugli uffici giudiziari salernitani. Bufera che si abbatte ora sulla Fallimentare che, in questi ultimi mesi, aveva recuperato la tranquillità e l’operatività di un tempo.
Un clima di serenità rotto ieri mattina dall’arrivo degli ispettori che resteranno in città fino a quando non avranno raccolto tutti gli elementi utili a verificare il corretto funzionamento dell’ufficio.
L’allontanamento di Barella deciso da Csm prima e confermato dalla Cassazione poi, fu l’apice di una dura battaglia a colpi di carta bollata tra il giudice ed alcuni suoi colleghi.
Il magistrato fu accusato di aver mantenuto "comportamenti gravemente scorretti nei confronti dei colleghi e del presidente del tribunale". In particolare Barrella avrebbe reso "inoperanti o concretamente ostacolate" le disposizioni adottate dal suo capo; e mettendo sempre tutti gli ordini in discussione avrebbe determinato "un clima di continua tensione e contestazione nell’ufficio".
Barrella, inoltre, aveva prodotto anche tutta una serie di "esposti, denunce e doglianze assai prolissi e incomprensibili, offensivi e incoerenti", ad avviso dell’accusa. Per questo motivo nei confronti del magistrato salernitano il ministro della Giustizia aveva disposto un’inchiesta amministrativa sfociata nell’azione disciplinare dinanzi al "tribunale delle toghe" di Palazzo dei Marescialli. Il giudice ricorse in Cassazione contro il trasferimento inflittogli dal Csm, ritenendo fondate le sue argomentazioni. I giudici di piazza Cavour - con la sentenza 28871 - sposarono però in pieno la decisione di palazzo dei Marescialli, disponendo il trasferimento per Barella.
Ieri mattina, però, l’arrivo dei funzionari ministeriali che hanno avviato l’ispezione. Bocche cucite, al momento sull’esito delle verifiche.
Anche perché in questo momento la Fallimentare è impegnata in delicate e importanti procedure. Non ultima quella relativa alla richiesta del pm Vincenzo Senatore di dichiarare il crac della società consortile che gestisce l’aeroporto di Pontecagnano.