Il minorenne violentato in palestra

Gli indagati per lo stupro chiedono di lasciare il carcere

Chiedono di lasciare il carcere gli indagati per le violenze sul minorenne nel centro massaggi di via Talamo. Per l’avvocato Arturo Della Monica, che assiste Giuseppe Alfieri, 51 anni, sul quale pesa...

Chiedono di lasciare il carcere gli indagati per le violenze sul minorenne nel centro massaggi di via Talamo. Per l’avvocato Arturo Della Monica, che assiste Giuseppe Alfieri, 51 anni, sul quale pesa la grave ipotesi di accusa di violenza sessuale di gruppo, non sussisterebbero più le esigenze cautelari. Ed è quanto sostiene il legale nel ricorso al tribunale del Riesame di Salerno che sarà esaminato nell’udienza di martedì. Stesse motivazioni per Simeone Criscuoli, 47 anni, il cuoco originario di Agerola, ma residente a Vicenza, indagato in concorso. La stessa richiesta l’avevano avanzata gli arrestati nel corso dell’interrogatorio di garanzia al gip, Stefano Berni Canani, dopo che gli indagati avevano assunto un atteggiamento collaborativo nell’indagine sullo stupro di gruppo del diciassettenne cavese.

Il giudice che nelle scorse settimane firmò l’ordinanza di misura cautelare, non ritenne di modificare la sua originaria disposizione, rigettando la richiesta della difesa di Alfieri. Nel corso dell’interrogatorio Alfieri disse di non sapere che la presunta vittima fosse minorenne. Aggiunse di aver smesso di avere avuto incontri non appena saputo la sua età. Anche il cuoco che lavora in Veneto rispose al gip difendendosi dall’infamante accusa. Criscuolo fu addirittura più preciso, spiegando di trovarsi in tutt’altro luogo mentre – secondo la procura – il minorenne di Cava de’ Tirreni subiva le presunte violenze.

Dall’ordinanza, però, emergono particolari raccapriccianti su quanto accadeva dietro l’insegna del centro massaggi. Gli inquirenti hanno trovato e sequestrato all’interno del centro decine di foto e filmati pornografici a carattere omosessuale. E poi numerosi video che sono ora al vaglio dei periti nominati dal pm Elena Guarino, che ritraggono scene di sesso con minorenni. Nel video s’intravede anche una donna nuda che prova a palpeggiare il minorenne. Le perizie dovranno stabilire il luogo della registrazione per stabilire se il set era il centro di via Talamo dove il diciassettenne si era avvicinato con la promessa di girare un video pubblicitario promozionale. La vittima ha raccontato di un uomo anziano che calzava la parrucca e di un altro uomo che invece usava una maschera. L’indagine, partita dalla denuncia della mamma del ragazzino, non è chiusa.

Massimiliano Lanzotto

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