FINANZA

Gli Enti pubblici? Dei pessimi pagatori 

In Campania più della metà delle fatture emesse non viene onorata

SALERNO. Gli enti pubblici sono morosi e non pagano più della metà le fatture emesse dalle aziende. È il paradosso a quale s’assiste in Campania, dove nel 2016 circa il 54 per cento dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle aziende non sono stati ancora liquidati. È quanto emerge dall’analisi della Piattaforma dei crediti commerciali, realizzata e gestita per il ministero dell’Economia e delle Finanze dal dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
«Siamo in presenza – sottolinea il presidente di FederCepi Costruzioni, Antonio Lombardi – di una situazione di assoluta gravità: i ritardi permangono ben oltre i limiti imposti dalle leggi nazionali ed europee. Così si strozza l’economia e si costringono tante aziende, soprattutto del settore delle costruzioni, a tensioni finanziarie e crisi di liquidità spesso intollerabili e insostenibili. Le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le fatture entro 30 giorni dalla data del ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni».
Lombardi mette anche in evidenza come «il rispetto di queste scadenze sia un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale. «E rientra – conclude - nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione europea effettua un puntuale e rigoroso controllo».
Scendendo nei particolari ben 487 enti campani registrano un desolante 0% nei pagamenti dello scorso anno, per oltre 1,5 miliardi di euro.
In provincia di Salerno sono ben 138 le Pubbliche amministrazioni con un ciclo di fatturazione attivo in piattaforma (e quindi regolarmente monitorato e registrato) ma con nessun esborso, per un totale di 280 milioni di euro. Tra gli enti “morosi” c’è, tra gli altri, anche il Comune di Salerno, che risulta fermo ad appena il 23% delle 7.787 fatture 2016 liquidate, per 26,3 milioni (sul totale di 126 milioni), con un ritardo medio rispetto ai termini di legge di 59 giorni. Meglio, comunque, del Comune di Napoli, che ha ancora da pagare il 45% delle fatture 2016, avendo corrisposto 423 milioni su 861, per di più con un ritardo medio di 112 giorni.
E, ancora, non in regola con i pagamenti è pure l’Autorità Portuale di Salerno, che per lo scorso hanno ha saldato fatture per 89.756 euro, a fronte di 7,7 milioni di euro ancora da liquidare. Assolutamente ferme nei pagamenti sono le Aziende autonome di soggiorno e turismo di Salerno, Amalfi, Cava de’ Tirreni, Maiori, Positano, Ravello e Paestum; le Comunità Montane del Bussento, del Calore Salernitano di Rocca D'Aspide, Irno Solofrana, Gelbison e Cervati, per i quali la piattaforma rileva pagamenti nel 2016 pari a 0%, benché risulti regolarmente il ciclo di fatturazione attivo, coi relativi importi). Pure la Regione non è tra gli enti virtuosi, con appena 330 milioni di pagamenti 2016 a fronte di fatture per 1,1 miliardi. Tra le Province la più “brava” è quella di Salerno, con il 75% di fatture 2016 liquidate (45,1 milioni su 68,5) mediamente in 54 giorni (24 di ritardo), ma il debito ammonta ancora a 23,4 milioni. La situazione, invece, per le altre Province è buia: per la Città Metropolitana di Napoli risultano saldate appena il 2% delle fatture 2016, con un debito verso le imprese che supera i 135 milioni di euro. La Provincia di Avellino non ha onorato, nel 2016, nemmeno una fattura su 35,1 milioni di euro da pagare, così come la Provincia di Caserta, che sborsato appena 112 euro, a fronte di fatture per 31,1 milioni. Va un po’ meglio per la Provincia di Benevento, che ha liquidato il 3% delle fatture 2016: 327 mila euro su 12,2 milioni, per di più con un ritardo medio di 94 giorni.

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