Gli assenteisti dovranno risarcire i danni

La Corte dei conti: ne ha risentito l’efficienza del servizio. Sequestrati beni per 40mila euro

La Corte dei conti di Napoli, nell’ordinanza sui cinque dei dieci assenteisti del “Ruggi” mette nero su bianco stigmatizzando le condotte degli infermieri sia sul piano del danno erariale ma anche e soprattutto su quello del disservizio e dell’immagine, che si traduce in un danno economico per l’azienda.

L’assenza ingiustificata infatti, secondo il pm, il vice procuratore generale Aurelio Laino, ha verosimilmente prodotto una violazione dell’efficacia, efficienza e produttività dell’azione pubblica, proprio nei termini di organizzazione del servizio offerto alla collettività. Danno che s’è protratto anche dopo il licenziamento (disservizio “fututo”) perché ha costretto l’azienda alla riorganizzazione del servizio. A questo, si aggiunga il danno d’immagine all’azienda sanitaria, gravemente lesa dalla diffusione presso l’opinione pubblica dei comportamenti illeciti. Tutte violazione che la Procura ha valutato in un danno erariale ingente, da parte degli assenteisti.

La vicenda, oramai nota, riguarda i dipendenti del “Ruggi” pizzicati ad allontanarsi dal luogo di lavoro, chi per andare dal parrucchiere chi a fare la spesa o al mare oppure ad occuparsi di questioni personali che esulavano dal lavoro. L’ordinanza ha riguardato solo cinque assenteisti licenziati dall’Azienda ospedaliera, gli stessi che il 5 aprile scorso hanno reso le loro ragioni sui motivi delle assenze (Santo Pepe, Elena D’Ambrosio, Maria Luisa Palo, Vincenzo Califano, Carmine De Chiaro). Tra le cause di assenteismo c’è anche quella di chi, dopo essere stato adibito ad altre mansioni e aver contratto una infezione, che avrebbe influito anche sui comportamenti e sullo stabilità psicofisico tanto da richiedere quelle assenze; o chi ha contestato il danno di disservizio futuro ritenuto “fantasioso”.

Su tutto, come specifica il pm, i rilievi effettuati consentono l’agevole conclusione che i dipendenti hanno preordinato e più volte le assenze senza alcuna giustificazione. E per questo è stato confermato parzialmente il sequestro conservativo dei beni (fino a 40 mila euro); ordinato di mantenere il vincolo cautelare sui soli beni e revocato, per la rimanente parte, il sequestro conservativo.

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