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Gli artigiani attaccano Arzano e puntano alla presidenza

Tutto tace alla Camera di Commercio di Salerno dove nella giornata di mercoledì era arrivata una lettera degli esponenti del comparto artigianato, preoccupati per una serie di problemi che vanno dal...

Tutto tace alla Camera di Commercio di Salerno dove nella giornata di mercoledì era arrivata una lettera degli esponenti del comparto artigianato, preoccupati per una serie di problemi che vanno dal bilancio, a Intertrade, all’aeroporto. Pare però che il problema più grosso sia proprio relativo al bilancio ed alle modifiche di statuto che ancora non vengono approvate. Nel primo caso si potrebbe tornare in giunta, nel secondo non c’è maggioranza qualificata che approvi. «Ci stupisce che ancora oggi il presidente Arzano non dimostri la sensibilità di convocarci- ha commentato Mario Andresano di Casartigiani- Con grande senso di responsabilità e con la reale intenzione di collaborare riteniamo che sia opportuno cercare un accordo politico risolutivo per uscire da questa paralisi. Credo, invece, che siccome l’artigianato ha già pagato abbastanza in Camera di Commercio debbano essere gli altri, quelli realmente inadeguati, a dover andare a casa per lasciarci lavorare». Una presa di coscienza e responsabilità richiesta anche da Sergio Casola della Cna: «Voglio rivolgere un appello a tutti i consiglieri perché prendano una posizione su problemi molto seri che abbiamo sollevato- ha detto- I bilanci vanno approvati, di eventuali tagli come accaduto con i 500mila euro del progetto Crescita bisogna parlare perché le imprese che rappresento e che versano l’obolo alla Camera di Commercio esigono risposte». Sulla possibilità di eleggere nel 2016 un presidente artigiano, nessuno si sbilancia sebbene l’idea faccia gola e sia pure pienamente legittima posto che- come qualcuno ha precisato- «l’artigianato rappresenta il 18% di tutte le imprese della Camera». «I fatti di queste ultime settimane, i chiarimenti più volte richiesti e mai dati, gli inviti ad incontri sicuramente distensivi e non bellicosi non accettati hanno fatto scattare un atteggiamento politicamente corretto e foriero di risposte e soluzioni praticabili- ha invece detto Demetrio Cuzzola di Unimpresa- Nessuna corsa al massacro, nessun progetto machiavellico. Ma semplicemente una chiamata alle responsabilità e alla soluzione alle incertezze delle imprese che si rappresenta». Giuseppe Gallo di Confartigianato parla di «totale mancanza di dialogo» ed aggiunge: «non si fanno i Consigli e ci sono impegni seri a cui far fronte su cui un minimo di senso di responsabilità dovrebbe accendere un faro. La situazione di Intertrade sembra essere veramente drammatica. E poi non è possibile che si leggano notizie solo dai giornali come accade per l’aeroporto che è una delle situazioni più assurde». Per Gianfranco Ferrigno della Claai è invece «venuto a mancare il principio con cui fu messa in piedi la maggioranza che oggi vacilla».

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