Gli amici in bus da Andrea A Roma per donare sangue

Un gruppo di ragazzi di Pontecagnano oggi raggiungerà l’ospedale Sant’Eugenio Il “pellegrinaggio” per aiutare il giovane ferito nell’esplosione della propria casa

PONTECAGNANO. Un pullman diretto a Roma e e un gruppo di persone pronto a un gesto nobile: gli amici di Andrea M., il trentacinquenne di Pontecagnano Faiano rimasto gravemente ustionato nella notte tra il 30 e il 31 dicembre in seguito a un’esplosione nella propria abitazione a Pontecagnano, causata da una fuga di gas, si recheranno oggi all’ospedale romano di Sant’Eugenio, dove l’amico è ricoverato, e doneranno il sangue in segno di solidarietà con il ragazzo ferito. Il pullman partirà questa mattina.

Andrea in seguito alla deflagrazione ha riportato ustioni sul 70 per cento del corpo e, dopo un iniziale ricovero presso l’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, è stato trasferito d’urgenza presso il centro grandi ustionati dell’ospedale di Roma. Le sue condizioni sono ancora molto gravi e non è ancora fuori pericolo di vita: i medici infatti mantengono ancora riservata la prognosi.

Gli amici del giovane, oltre a recarsi stamattina a Roma, nei giorni scorsi hanno esposto uno striscione nei pressi di via San Francesco, sulla Statale 18 a Pontecagnano Faiano, con la frase “Dai Andrea non mollare». L’intera comunità di Pontecagnano Faiano si è comunque stretta idealmente - e in molti casi, concretamente - intorno al giovane Andrea.

Sul luogo dell’esplosione si erano recati, oltre ai soccorritori del 118 e ai vigili del fuoco, anche i carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretta dal capitano Giuseppe Costa. Secondo quanto emerso sinora dalle indagini, sarebbe stato il tentativo del giovane di accendere la luce (aggiunta alla fuga di gas) che avrebbe provocato l’esplosione. Il palazzo è stato evacuato per ordine delle autorità: oltre all’appartamento interessato dall’esplosione, nello stabile ci sono altri sei appartamenti. Uno è disabitato, due famiglie hanno trovato ospitalità presso alcuni parenti mentre altre tre famiglie (in totale sette persone) sono state alloggiate - su ordinanza del comune di Pontecagnano Faiano - presso un albergo della città picentina per dieci giorni a decorrere dal primo gennaio.

Le autorità cittadine sono al lavoro, di concerto con gli amministratori del palazzo, allo scopo di determinare le tipologie di intervento e il cronoprogramma per ripristinare lo stato dei luoghi e consentire il rientro delle famiglie sfollate. Intanto, però, c’è da aiutare e sostenere Andrea in una battaglia, la più importante per lui.

Marco De Simone

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