Gli amici di Scarano «Ci chiese un favore Non sapevamo nulla»

Gli indagati si difendono dall’accusa di riciclaggio Tra le persone coinvolte spunta anche un avvocato

«Solo una cortesia a un amico di vecchia data, un favore a una persona che vedevamo come un padre spirituale». Si difendono così alcuni dei salernitani indagati per concorso in riciclaggio con monsignor Nunzio Scarano. Oltre a suoi parenti, a quelli di don Luigi Noli e della commercialista Tiziana Cascone, sono finiti sono sotto inchiesta medici, imprenditori e professionisti che nel 2009 hanno firmato al sacerdote gli assegni circolari serviti a estinguere un mutuo ipotecario, finte donazioni rimborsate poi con denaro contante. Assicurano di non aver avuto alcuna consapevolezza dell’operazione messa in piedi da don Nunzio e men che mai del giro d’affari illeciti e del patrimonio milionario accumulato nel corso degli anni.

«Mi ha chiesto una cortesia, lo conoscevo da una vita e non mi sono fatto domande. Credevo fosse una cosa tra me e lui, non sapevo che fossimo coinvolti in tanti e che la cifra totale (560mila euro ndr) fosse così alta». È questa il refrain ascoltato dal sostituto procuratore Elena Guarino nel corso degli interrogatori e ripetuto dagli avvocati ora che una parte degli indagati è divenuta pubblica. Tra i nomi ci sono quelli di Edoardo e Marianna Villecco della nota famiglia di imprenditori caseari, dell’ex direttore amministrativo del “Ruggi” Carmine Pirofalo, del costruttore di Pontecagnano Carmine Malangone, del medico Vincenzo Villari già primario della radiologia vascolare del “Ruggi”, del cardiologo Roberti Ascoli, anche lui in forza all’ospedal, e dell’imprenditore salernitano Rosario Autuori. Nell’informativa della Guardia di Finanza di Roma, che intercettando il monsignore ha scoperto l’episodio di riciclaggio, figurava anche il primario oncologo Luigi Manzione, che però non risulta negli interrogatori di Salerno perché deceduto nel 2010. Anche lui avrebbe avuto con don Nunzio un antico rapporto di amicizia (tanto che fu il prelato salernitano a officiarne i funerali) per il quale avrebbe accolto senza insospettirsi la richiesta dell’assegno.

Nella lista degli indagati ci sono però anche altri nomi non ancora pubblici. Sono quelli a cui è risalita nel corso delle indagini la Guardia di Finanza di Salerno, contenuti nell’elenco sequestrato nello studio della commercialista Cascone. E tra questi, secondo le indiscrezioni, c’è anche quello di un avvocato. A monsignore Scarano gli inquirenti chiederanno di tornare a parlare anche di quegli assegni nell’interrogatorio fissato per il 27 agosto. Ieri l’avvocato Silverio Sica lo ha incontrato nel carcere di Regina Coeli, dove il sacerdote aspetta una risposta del Papa alle sue lettere e l’esito delle perizie mediche che decideranno della sua richiesta di domiciliari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA