Gli ambulanti sporcano e i contribuenti pagano

Ogni giorno decine di addetti devono ripulire le aree dei mercati rionali Quintali di rifiuti vengono buttati a terra anziché essere depositati nelle buste

A prima vista, da lontano, sembrerebbe quasi che il Comune abbia costruito un nuovo spazio verde nel bel mezzo di via Piave, a pochi passi dallo stadio Vestuti. Un pensiero piacevole magari, se non fosse che avvicinandosi ci si ritrova immersi in broccoli, insalate, arance e altre verdure varie. È tutto quello che rimane del mercatino rionale situato nel popoloso rione Carmine al termine di una giornata che, a giudicare dallo scenario, sembra più di guerra che di lavoro. Uno scenario che si ripete puntualmente alle ore 14 di ogni giorno, esclusi i festivi. È solo l’intervento degli operatori di Salerno Pulita, puntuali e con gran dispiegamento di mezzi e di uomini, che l’area ritorna ad essere transitabile senza calpestare qualche frutto o qualche scarto d’insalata.

La questione della pulizia delle aree mercatali rionali è vecchia, e a quanto pare ancora irrisolta se si considera che questa situazione si verifica ancora oggi dopo vari provvedimenti dell’amministrazione comunale. Uno di questi, ai tempi del sindaco Mario De Biase, si concretizzò nella consegna, ai detentori di licenza per il commercio ambulante nelle aree predisposte, di un bidone carrellato, di quelli che troviamo sotto i condomini e che vengono svuotati al mattino dagli stessi operatori di Salerno Pulita.

Un sistema adottato soprattutto per ovviare al problema in maniera autonoma, non impegnando ulteriormente gli uomini di Salerno Pulita che potrebbero tranquillamente essere dirottati in altre aree con priorità maggiori. Di questi bidoni però, in via Piave, dalle ore 14 alle ore 15, momento in cui gli ambulanti smontano le loro postazioni, si perse traccia fin dai primi giorni. Fu istituito anche un servizio di vigilanza da parte della polizia municipale, che però non sortì alcun effetto, se non quello di un’ulteriore spesa per lavoro straordinario,

Perché? La domanda nasce spontanea, come avrebbe detto qualcuno. Se verso i cittadini vengono lanciate invettive sull’inciviltà, spesso a ragione, e vengono, giustamente, comminate multe anche di 500 euro non appena si getta un sacchetto della spazzatura non rispettando i giorni e gli orari di conferimento, perché, ci si chiede, non viene riservato lo stesso trattamento per una categoria che non dovrebbe far altro che usare semplicemente un mezzo già concessogli? Basterebbe utilizzare i bidoni, facendo risparmiare tempo e soprattutto denaro dato che quello che viene fatto dai netturbini in zona alle ore 14 8 (spazzamento, raccolta e lavaggio) è tutto lavoro straordinario retribuito.

Lavoro straordinario che potrebbe essere impiegato in numerose altre zone della città, che meriterebbero di una pulizia straordinaria, e da dove spesso riceviamo segnalazioni di micro discariche e di scarafaggi e ratti che vengono attirati dai rifiuti. Zone che non vengono ripulite, se non dopo lungo tempo e numerose segnalazioni.

Per carità, sempre d’inciviltà si tratta, e come tale va trattata. Nei mercati rionali come in altre zone della città. Però ci si chiede perché un tale cattivo costume, compiuto quotidianamente e alla luce del giorno, sia consentito e non perseguito dalla polizia municipale che però si presenta nei pressi dei condomini, a buon diritto, per multare chi deposita la plastica nel giorno dell’organico. Si potrebbe poi parlare dell’effettivo valore della Tarsu, la tassa sui rifiuti, che alla vista di questi scenari pare quasi diventare una beffa per quei cittadini che rispettano le regole della differenziata. Se è vero che l’inciviltà si combatte anche con la deterrenza, oltre che con la sensibilizzazione, è altresì vero che fin quando si farà finta di nulla allora davvero nulla cambierà.

Emilio D’Arco

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