itinerari su due ruote

Gli Alburni in moto tra tornanti e faggete

SICIGNANO. Ci lasciamo felicemente alle spalle la noia dell’autostrada Sa-Rc allo svincolo del raccordo per Potenza e proseguiamo in direzione Ss19 verso Sicignano. Le curve sono belle e scavate...

SICIGNANO. Ci lasciamo felicemente alle spalle la noia dell’autostrada Sa-Rc allo svincolo del raccordo per Potenza e proseguiamo in direzione Ss19 verso Sicignano. Le curve sono belle e scavate nelle rocce. La strada attraversa anche un ponticello sul Tanagro proprio accanto alla stazione ferroviaria, dove è consigliato un istante di contemplazione. Una breve sequenza di bei tornanti apre su grandi distese verdi, ormai l’Ss19 è raggiunta. Ci inchiniamo al massiccio montuoso e svoltiamo a sinistra in direzione Pertosa. La Statale presenta un asfalto decente e consente di procedere in sicurezza almeno fino all’altezza della vecchia stazione di Galdo degli Alburni. Si prosegue decisi verso una delle perle degli Alburni: Petina spunta un po’ alla volta, curva dopo curva e sfiorando le rovine di un antico convento. Perfettamente incastonata sotto le cime del massiccio, obbliga i visitatori alla sosta nonché a degustare il famoso gelato alla fragolina di bosco, vero elemento di culto del territorio. Ora si fa sul serio, ci si arma di prudenza e si intraprende la Dorsale degli Alburni, stretta e impegnativa strada di montagna che si arrampica nel bosco fino a spuntare sul pianoro dove ha sede l’Osservatorio astronomico “Aresta” (in foto). Fermarsi ad ammirare e respirare è assolutamente obbligatorio. Dopo aver ossigenato per bene occhi e polmoni non resta che proseguire nel trionfo di meravigliose faggete che sommergono la tortuosa via, dove è possibile udire grandiosi silenzi. Proseguiamo la discesa fino a Sant’Angelo a Fasanella, scrigno che custodisce la splendida chiesa rupestre di San Michele. E per il meritato riposo non resta che rinfrescarsi alla sorgente dell’Auso, ammirando l’antico ponte romano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA