«Gli accertamenti Tarsu devono essere annullati»

Fratelli d’Italia accusa: «Avvisi sbagliati e non si possono applicare multe» L’assessore Buonaiuto: «È la legge che ci consente di poter agire d’ufficio»

Chiedono al sindaco De Luca di annullare in autotutela gli accertamenti inviati dalla Soget, la società incaricata da Palazzo di Città di riscuotere i mancati pagamenti per l’Ici (anno 2007) e la Tarsu (dal 2006 al 2011) e di cancellare le sanzioni per infedele dichiarazione a carico dei contribuenti. Per i consiglieri di Fratelli d’Italia Roberto Celano e Raffaele Adinolfi, «è tutto da rifare». E sposando le proteste di quei salernitani che hanno contestato gli avvisi che sono stati recapitati loro in queste settimane, prevedono «una pioggia di ricorsi». Nel mirino finisce la normativa sull’imposta relativa alla spazzatura. «Quasi tutti gli avvisi di accertamento non sono corretti perchè l’amministrazione comunale, in base alla legge 311 del 2004, ha modificato d’ufficio la superficie imponibile degli immobili, quando questa è inferiore a quella dichiarata all’80 per cento rispetto all’ufficio catastale», ha chiarito Celano. Nel ridisegno delle metrature, secondo i consiglieri comunali di opposizione, «in molti casi sono stati calcolati anche giardini e terrazzi che non rientrano nel perimetro per il quale si deve applicare la Tarsu». Non solo: la rettifica delle superfici ha prodotto una serie di sanzioni per infedele dichiarazione, reputate «illegittime perchè le metrature sono state riviste sulla base di una previsione e non di accertamenti, come planimetrie e misurazioni d’ufficio». Adinolfi attacca: «il Comune ha adottato un atteggiamento borderline, carpendo la buona fede dei contribuenti, attraverso un duplice percorso: gli accertamenti e l’invito a usufruire del condono, nel tentativo disperato di fare cassa». Esigenza legittima, spiegano gli esponenti di Fdi, ma da perseguire privilegiando il braccio di ferro con gli evasori. La polemica investe anche Salerno Mobilità: «Una sentenza della Cassazione conferma l’obbligo per i concessionari di parcheggio comunale di pagare la Tarsu per le aree di sosta scoperta. Non siamo convinti che questo avvenga». Ferma la replica dell’assessore al Bilancio Alfonso Buonaiuto: «Le aree scoperte di parcheggio non sono soggette al versamento della Tarsu, a differenza di autorimesse ed uffici per i quali la società versa il dovuto». Quanto alle “cartelle pazze”, «il Comune applica la legge 311, non c’è nessuna irregolarità, perchè la norma ci offre la possibilità di agire d’ufficio nel caso in cui vengano rilevate discrepanze tra i valori delle superfici. Quanto alle sanzioni, è la stessa legge che non ci impone di effettuare misurazioni in loco o di richiedere planimetrie ai soggetti interessati».

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