Gli accertamenti “presunti” della Soget

Sarno, gli addetti fanno una stima approssimativa se non trovano i titolari nell’appartamento

SARNO. La Soget e le sue misurazioni criticati da molti cittadini. In questi giorni, la società incaricata dal Comune di scovare le sacche di elusione ed evasione sta inviando propri operatori nelle case per provvedere a misusarle.

L’attività è volta ad accertare la congruità delle dimensioni delle abitazioni a quanto dichiarato all’ufficio tributi per l’applicazione della tarsu che si calcola proprio partendo dalle superfici degli immobili. Gli operatori chiedono di entrare per svolgere il loro compito e, se non trovano nessuno o sono impediti di accedere, lasciano un verbalino nella cassetta della posta con una stima presunta delle superfici, sulle quali, poi, baseranno, il controllo dei dati per il calcolo.

È capitato ad un utente, assente per motivi di lavoro da casa, di ritrovare nella posta il verbalino di attribuzione di superficie presunta. Con notevole stupore, però, la Soget la stima l’ha fatta, ma notevolmente superiore alle dimensioni, non solo dichiarate, ma coincidenti con i dati catastali del fabbricato. Su una superficie dichiarata all’ente di 140 mq, come da scheda catastale, gli operatori gliene hanno attributio 220 e, quindi, 80 mq in più. Questo significa che, se il contribuente non corre ai ripari, la prossima tassazione tarsu e eventuali recuperi del pregresso, avranno l’aggravio di superficie che è stato stimato in più. Tenendo conto della tariffa di 4,76 euro/mq, avrà un aggravio 380 euro circa.

La stima è uno strumento da controllare nella mani dell’accertatore che recupera 15,04 % proprio sull’accertato. Nel caso specifico, il guadagno della Soget si aggira sui 50 euro. In pratica, se fosse stata effettuata la misurazione e i dati erano conformi a quanto denunciato all’ente, l’attività della Soget sarebbe stata inutile ai fini del guadagno. Invece, accertare in più determina il ricavo della società che ha tutto l’interesse a far crescere il recupero. Su questa prassi è necessario tenere alta la soglia di attenzione. La società avrebbe potuto fare una scrematura iniziale del dichiarato, accedendo proprio ai dati catastali dei fabbricati e, poi, verificare gli immobili non conformi per le misurazioni sul campo.

A questo punto, chi non ha nulla da nascondere deve far misurare. Il contratto tra l’ente e la Soget prevede una verifica mensile del comune sulla qualità dell’operato e sul rispetto dello statuto del contribuente da parte della società.

Gaetano Ferrentino

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