Gli abusi a Fisciano su tre minorenni Landi resta in cella

I giudici del Riesame respingono la richiesta dei difensori Ieri mattina sono state ascoltate due presunte vittime

FISCIANO. Il tribunale del Riesame di Salerno ieri ha respinto la richiesta di riesame presentata dagli avvocati Mauro Iannone e Agostino De Caro con la quale è stata impugnata l’ordinanza di custodia cautelare emessa contro Diego Landi, accusato del reato di prostituzione minorile ai danni di tre minori rumeni. Il professore, residente a Lancusi, resta in carcere, dopo che anche la prima istanza di modifica di questa misura cautelare coercitiva in quella meno afflittiva degli arresti domiciliari venne respinta dal gip Elisabetta Boccassini.

Sempre ieri, presso il tribunale di Salerno si è tenuto l’incidente probatorio, nel corso del quale sono state ascoltate due delle tre presunte vittime di abusi. Il terzo teste , verrà ascoltato questa mattina. Il collegio giudicante ha così ritenuto opportuno rinviare ogni decisione dopo aver ascoltato l’ultimo dei tre testimoni. Anche se, alcune indiscrezioni indurrebbero a ritenere che i due minori ascoltati ieri avrebbero, presumibilmente, confermato le accuse poste alla base del presunto reato, la difesa del professore Landi punta a far emergere elementi a favore del proprio assistito, che in questo momento si trova nella casa circondariale di Vallo della Lucania. Il suo stato d’animo, dalle poche informazioni raccolte, sembrerebbe risultare sereno, confortato dalla piena convinzione della sua estraneità ai fatti addebitatigli.

L’incubo dell’ex docente di latino e greco all’istituto “Virgilio” di Mercato San Severino è iniziato da una denuncia sporta alla Procura della Repubblica dalla madre di un ragazzo rumeno 14enne.

La donna, da qualche tempo, aveva notato una improvvisa disponibilità economica del figlio, tale da alimentare in lei più di un sospetto sulla provenienza di quel denaro. Le indagini, coordinate dal pm Elena Guarino, sono sfociate nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Salerno, che avrebbero confermato i sospetti della donna. Il figlio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto modeste somme di denaro, ricariche telefoniche, dolciumi ed altre gratificazioni aventi una certa rilevanza economica come merce di scambio per atti e rapporti sessuali con l’ex docente. Landi si è dichiarato completamente estraneo ai fatti contestatigli. Una versione che, però, per due volte non ha convinto l’autorità giudiziaria facendo respingere prima l’istanza di modifica della misura cautelare inizialmente applicata dal gip e poi la richiesta del riesame. Un duro colpo per l’ex professore, che nel 2006 è stato anche candidato sindaco. Poi dal 2006 al 2011 ha ricoperto l’incarico di capogruppo della minoranza di governo.

Mario Rinaldi

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