gli ultimi provvedimenti

Giustizia sempre più affare per ricchi

Rincari per i contributi unificati, stretta sul gratuito patrocinio

La legge di stabilità ha apportato significative novità anche sul fronte della giustizia: far causa costa di più, viene ridotta drasticamente la fascia di cittadini che ha diritto al gratuito patrocinio e, soprattutto, l’istituto del gratuito patrocinio viene reso sconveniente anche per tecnici e professionisti che lo erogano ai meno abbienti. Chi non ha soldi, insomma (lo ha denunciato recentemente il movimento Giuristi Democratici) avrà sempre maggiori difficoltà a far valere i propri diritti e le proprie ragioni. Il reddito per poter fruire del gratuito patrocinio viene fissato a 10.000 euro lordi l’anno (tetto ormai facilmente superabile anche da un pensionato che percepisce una pensione media). Queste le altre novità contenute nel provvedimento (passate, in verità, quasi inosservate): i compensi per gli avvocati difensori (ma anche per i consulenti tecnici, gli ausiliari e gli investigatori autorizzati) dei soggetti ammessi al gratuito patrocinio vengono tagliati del 30 per cento. Non è poca cosa se si considera che questi compensi vengono determinati tagliando del 50 per cento il valore medio del compenso. Risultato prevedibile del provvedimento: saranno sempre meno gli avvocati, i tecnici ed i professionisti, disponibili a difendere le persone disagiate per un compenso irrisorio ove non sufficiente a ripianare le spese. Non solo: i costi di notifica aumentano sensibilmente e, se si impugnano più atti, il contributo unificato (600 euro circa) deve essere versato per ciascun atto impungato. Non a caso, facendo la sommatoria delle conseguenze dei vari provvedimenti adottati, Giuristi Democratici ha parlato di una giustizia ormai “affare per ricchi”.