«Giustizia in difficoltà Gravi responsabilità della classe politica»

Duro atto di accusa del presidente dell’ordine degli avvocati «A Nocera ormai siamo arrivati al collasso completo»

Nessuna giustificazione per gli avvocati che siedono in parlamento, rei di colpevole disattenzione per l’intera categoria. Lo sostiene in una lettera aperta dai toni accusatori il presidente dell’ordine avvocati di Nocera Inferiore, Aniello Cosimato, che scrive a senatori e deputati della categoria riguardo le previsioni normative della riforma della giustizia ed altre questioni.

Quella di Cosimato, a dispetto del ruolo, è una requisitoria in piena regola. «Nelle assemblee dell’ordine forense, nelle sedute di consiglio direttivo, nelle riunioni dell’unione regionale degli stessi, in ogni occasione anche fugace, di confronto - scrive il presidente - giungiamo per interrogarci sull’operato di chi siede tra i banchi del Parlamento, portando almeno idealmente la toga di avvocato. Da quanto risulta la categoria professionale direttamente più rappresentata, tra Camera dei Deputati e Senato, è proprio la nostra: circostanza che, sulle prime, potrebbe suscitare timori di deprecabili pressioni lobbystiche, tutte da scongiurare. Paradossalmente, però, la situazione è opposta, e nessuno dei colleghi che ogni giorno vive le aule dei tribunali può fare a meno di ricordarlo a se stesso e agli altri». Se l’introduzione inganna per i toni velatamente ironici, con una apparente leggerezza di fondo, a un certo punto il ritmo del discorso cambia. «Cosa muove il Vostro libero e cosciente operato di parlamentari - chiede Cosimato ai colleghi - quando in Aula giungono per la discussione e l’approvazione tanti provvedimenti penalizzanti per la nostra professione? Provvedimenti, che sotto il rassicurante vessillo della “riforma” hanno finito per mortificarci circa aspetti procedurali, condizioni quotidiane di lavoro - in uffici sempre più intasati di fascicoli e carenti di personale, come quelli del Tribunale di Nocera Inferiore - tristi novità per chi difende i beneficianti del gratuito patrocinio, e pessime ricadute economiche per ciascuno, che stanno finendo per frustrare ogni sana motivazione di giovani, e non solo».

Il presidente considera le iniziative degli avvocati seduti in parlamento come responsabili, tra le altre cose, «di provvedimenti normativi di vario grado, che appaiono come perpetrati tentativi di proteggere determinati contesti, presunti pilastri, della nostra economia». Cosimato richiama i colleghi. «Vi invito a ricordarvi di quella toga che avete ricevuto, e di quanti tra noi cercano di portare le ragioni della protesta fino ai Palazzi».

Alfonso T. Guerritore

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