Giudice di pace, l’ufficio è a rischio

Rovella: secondo la minoranza la defezione di Olevano manda in crisi il progetto

MONTECORVINO ROVELLA. Le polemiche politiche che gravitano attorno alla delicata questione dell’ufficio del Giudice di Pace, non vanno in vacanza. A lanciare il sasso nello stagno ci pensa un consigliere di minoranza, Martino D’Onofrio. Ieri il leader del gruppo consiliare “Ricostruiamo Montecorvino”, si è lasciato andare a polemiche circa la fuoriuscita del Comune di Olevano dall’associazione dei comuni che dovrà gestire gli uffici giudiziari facendosi carico delle spese di funzionamento.

«Chi la fa l’aspetti. Cominciamo a pagare l’arroganza politica dei nostri amministratori e il comune di Olevano, dopo aver subito il ben servito alla comunità montana, ci presenta il conto e ci abbandona nella ripartizione delle spese per il giudice di pace. Altro “regalo” che pagheremo sempre noi cittadini».

Secondo l’esponente di minoranza, il comune di Olevano se ne sarebbe uscito dall’unione dei comuni perché non avrebbe gradito che il sindaco di Montecorvino Rovella, Egidio Rossomando, tempo fa avesse scalzato il vicesindaco Carmine Calore dalla giunta della Comunità Montana. Ma la risposta da parte della maggioranza non tarda ad arrivare. È lo stesso primo cittadino che risponde: «Il consigliere continua a diffondere notizie false e tendenziose. L’ufficio del Giudice di Pace non è a rischio, sia ben chiaro, e il comune di Olevano deve attenersi a una prescrizione della Corte dei Conti che lo obbliga a ridurre le spese per le partecipate. Il collega Michele Volzone, mi ha assicurato che prevenderà la somma necessaria di compartecipazione alla gestione nel bilancio di 2017, e la norma consente ad altri comuni di unirsi a noi anche in futuro». L’ufficio appena ripristinato sarà collocato nei locali dell’ex Pretura.

Roberto Di Giacomo

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