Giro di prostituzione Chiesto il processo per ventuno indagati

L’organizzazione sfruttava trans e ragazze colombiane La vasta clientela contattava le “lucciole” su internet

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 21 persone per sfruttamento della prostituzione, con incontri con prostitute e trans organizzati con annunci a mezzo stampa e web, localizzati a Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Avellino e Como.

I nocerini coinvolti sono Vincenzo Benigno, cinquantaduenne, Luca Ingenito, trentottenne, ritenuti i promotori insieme all’ex gestore dell'hotel “Astoria” Giuseppe Petrosino, Roberto D’Angelo, cinquantaduenne, Salvatore Gagliardo, di Nocera Superiore, trentaseienne, Pietro Barbaro e Gerardo Battipaglia, di sessantaquattro e sessantasette anni, il salernitano Carmelo Iacobelli, lo scafatese Carlo Orlando, il monzese Mauro Toselli, Sabrina Isacchi di Lecco, lo svizzero Giovanni Ballinari, il milanese Michele Roberto Ferraro, il peruviano Joe Henry Morales Calderon. Il gruppo di ragazze indagate comprende invece la colombiana Luz Xiomara Ospina Gomez, Yoanna Marcela Ospina Amariles, anche lei colombiana, residente ad Alicante in Spagna, Esperanza Cossio Torres alias “Brenda” e Luz Mary Garces alias “Melissa”, Yolanda Giraldo Gomez, Johanna Lorza Gutierrez e Carolina Sierra Aldana. Gli indagati affronteranno l’udienza preliminare davanti al gip in attesa di fissazione, con le posizioni apicali contestate ai tre nocerini Luca Ingenito, difeso dall’avvocato Gregorio Sorrento, nel ruolo di webmaster responsabile di annunci di incontri, Vincenzo Benigno, difeso dall’avvocato Vincenzo Morvillo, al momento dei fatti titolare dell’agenzia “Playbet”, in grado di assicurare protezione e Giuseppe Petrosino, cinquantaduenne, difeso dall’avvocato Carmela Novaldi, gestore del centralissimo Hotel Astoria a Nocera Inferiore, sede di numerosi incontri sessuali delle sudamericane impegnate da prostitute professioniste.

Altro ruolo importante è contestato al peruviano Joe Henry Morales Calderon, trentottenne. La procura ipotizza un’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, tranne per l’albergatore che non risponde di far parte dell’organizzazione ma di semplice sfruttamento, col sistema in grado di far lavorare ragazze e trans, su scala internazionale. Le donne di origine colombiana, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno in Spagna, secondo l’inchiesta arrivavano in Italia prostituendosi per cifre comprese tra i cento e i centoventi euro all'organizzazione.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA