vallo della lucania 

Giro di mazzette in tribunale Libero l’ufficiale giudiziario

VALLO DELLA LUCANIA. È stato rimesso in libertà l’ufficiale giudiziario Carmine Testiera del tribunale di Vallo della Lucania, indagato per corruzioni in atti giudiziari, falso ideologico e...

VALLO DELLA LUCANIA. È stato rimesso in libertà l’ufficiale giudiziario Carmine Testiera del tribunale di Vallo della Lucania, indagato per corruzioni in atti giudiziari, falso ideologico e concussione. Lo ha deciso il gip del tribunale cilentano che ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Ascea con l’obbligo di firma quotidiano alla polizia giudiziaria.
Nei giorni scorsi, intanto, sono stati iscritti nel registro degli indagati per la stessa inchiesta dieci avvocati. Li accusano di corruzione, concussione e falso ideologico. Ad arrestare il dipendente del ministero della Giustizia, difeso dall’avvocato Mario Valiante, furono i carabinieri della locale compagnia, diretti dal capitano Mennato Malgieri, che lo colsero in flagranza di reato mentre intascava una banconota da 50 euro da un uomo di Battipaglia. Il denaro serviva per accelerare il pignoramento di un’autovettura. Il 52enne tentò di giustificarsi, ma dovette arrendersi di fronte all’evidenza dei fatti. Per lui scattarono le manette e, su disposizione del gip, la misura carceraria.
L’episodio del “regalo” della banconota da 50 euro non è l’unico reato in capo a Testiera. L’impiegato è indagato anche di abuso d’ufficio, per aver favorito durante una procedura di pignoramento una ditta della zona. La visita dei carabinieri nel suo ufficio, fatta a sorpresa, non è l’unica volta che il personale dell’Arma si affacciò da quelle parti.
Mesi prima, a dicembre, l'autorità giudiziaria sequestrò il suo ufficio con le pratiche di esecuzioni immobiliari perché avrebbe, in concorso con altri, per danneggiamento aggravato. S’intromise in una proprietà privata senza averne autorizzazione. Tre, alla fine, sono le ordinanze cautelari formate dal gip del tribunale di Vallo per il quale l’uomo è finito in carcere. Esigenza, quest’ultima, troppo affittiva per i giudici del Riesame che l’hanno scarcerato. Infine, il gip ha ritenuto sufficiente l’obbligo di firma dopo la chiusura delle indagini. (m. l.)