Giro di furti d’auto e truffe Processo per otto persone

Giudizio immediato nei confronti di tre paganesi, due di S. Marzano e i complici Rubavano vetture e con la complicità di carrozzieri le trasformavano in “nuove”

PAGANI. Affronteranno il processo il prossimo 16 ottobre, su decreto di giudizio immediato, gli otto indagati principali nel giro di furti e truffe auto ricostruito dall’inchiesta “Super market car”. Il decreto disposto dal gip, su richiesta della procura, riguarda Renato Belluno, 64 anni, pregiudicato paganese, Salvatore Schiavone, 44, di San Marzano, Rinaldo Marsico, 36, di San Marzano Sul Sarno, Sergio Gambardella, 50, di Pagani, Antonio Granata, 50, di Pagani, Eliodoro Mascolo, 39, di Torre Annunziata, Roberto Maragas, 35, di Santa Maria La Carità, e Giuseppe Giudice, 45, di San Valentino Torio, tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata ai furti di auto, alla ricettazione e al riciclaggio.

L’inchiesta culminò in una operazione scattata lo scorso aprile con complessive diciassette misure cautelari, di cui quattordici in carcere e tre ai domiciliari. La procura coordinò l’indagine dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera contro una gang specializzata nei colpi su commissione, con l’indagine seguita dal pubblico ministero Roberto Lenza e le misure cautelari disposte dal gip del tribunale di Nocera Inferiore, Alfonso Scermino. L’attività partì da un singolo fatto di reato, elencando nei diversi capi d’imputazione un giro di furti di autovetture eseguiti a intervalli regolari, dal primo episodio del novembre del 2013, con tre mesi di attività intensa per dare nomi, volti e ruoli ai protagonisti, ora attesi dal processo.

Dal filone originario sono stati stralciati alcuni indagati arrivati davanti al gup dopo richiesta di rito alternativo e un grosso gruppo di posizioni minori attese dall’imminente richiesta di rinvio a giudizio. Granata, Gambardella, e Belluno in questa tranche sono ritenuti dagli inquirenti i promotori e organizzatori del gruppo criminale, mentre Marsico, Maragas e Giudice, che fornivano indicazioni su auto e tipologie da rubare. Il riciclaggio dei mezzi rubati sovente passava per Marsico, titolare di un garage carrozzeria messo a disposizione del gruppo per lavorare i veicoli rubati, risistemandoli per renderli formalmente nuovi e irrintracciabili, o quasi. Le cifre messe insieme dai carabinieri, contano trentadue denunce a piede libero, tre arresti in flagranza di reato, continue operazioni investigative sulle tracce dei responsabili, con restituzione ai proprietari di quattordici veicoli.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA