spaccio nella zona orientale 

Giro di droga, undici imputati 

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, coinvolto “o’ camoscio”

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per undici persone, accusate di uno spaccio di stupefacenti che aveva le sue “piazze” nella zona orientale e si estendeva da Torrione sino a Mercatello e Mariconda. Ieri mattina in due, il 50enne Luciano Salvati ed Emanuele Barbone di 24 anni, hanno chiesto ieri di essere giudicati con il rito abbreviato, che è stato fissato al 9 gennaio. Per gli altri nove imputati la decisione del gup Maria Zambrano sulla richiesta di rinvio a giudizio sarà nota nella giornata di oggi.
A gestire il giro di spaccio, secondo il sostituto procuratore Marco Colamonici che ha coordinato l’inchiesta, c’era il 52enne Antonio De Lucci. Si sarebbe avvalso in particolare della collaborazione di Luciano Salvati, di Raffaele Abate di 62 anni e del 24enne albanese Kristian Marku, domiciliato lungo la litoranea di Battipaglia. Sarebbero stati loro a preoccuparsi di nascondere la sostanza stupefacente (hashish, eroina e cocaina) e poi di distribuirla sul territorio sia con la vendita diretta sia tramite una rete di pusher che in alcuni casi erano anche assuntori e venivano reclutati con l’offerta di pagare i loro acquisti tramite l’attività di spaccio. Di rifornirsi della droga, e di trasportarla a Salerno dall’hinterland napoletano, si sarebbero occupati invece il 35enne Davide Marino e il 26enne Antonio Pascale. Della rete di pusher avrebbero fatto parte Emanuele Barbone, il 36enne Gennaro Caracciolo soprannominato o' camoscio, il 42enne Pietro Milione, Gerardo Pierro di 47 anni e la 38enne Silvana Coscia, quest’ultima accusata di favoreggiamento perché avrebbe aiutato Milione nel tentativo di eludere le attività investigative.
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