Giro di droga in Costiera Papà “sentinella” del figlio 

Nelle intercettazioni i retroscena dell’operazione che ha portato a 17 arresti Le minacce per il controllo delle “piazze” e l’uso dei ragazzini nello spaccio 

AMALFI. «Sali, sali … i carabinieri». È il pomeriggio del 7 aprile quando il papà di uno degli indagati del blitz Rewind chiama al telefono il figlio che si lamenta della chiamata in ritardo. «Ma mi vuoi avvisare un poco prima, stanno questi qua», dice il ragazzo stizzito. Il padre risponde: «Li ho visti giusto-giusto”. Infine chiude la conversazione con un monito: «Voi non lo sapete che dovete stare attenti, voi non volete capire». La conversazione tra padre e figlio intercettata dai carabinieri testimonia una rete di complicità anche familiare. È questo uno degli indicatori sociali emerso durante le indagini dei carabinieri della compagnia di Amalfi che hanno sgominato una rete di 40 spacciatori maggiorenni e cinque minorenni denunciati dalla competente autorità.
La minaccia. «Chiama i tuoi amici altrimenti ti sparo”. Sabino Belluno trascinò il pusher concorrente dietro un vicolo dopo aver intimato alla fidanzata della vittima di aspettarlo su Corso Regina di Maiori. Era la notte dell’11 febbraio 2016. Belluno, noto spacciatore di Pagani, puntò la pistola al petto del giovane che aveva di fronte. Alla scena assistette un barista che, attirato dalle urla del ragazzo, invitò Belluno a desistere. Intanto, la fidanzata che si era fermata sul corso, allertò i carabinieri. Belluno cercava spazio per i suoi traffici, rivendicando per sé («Qui comandano i paganesi, vai via di qui … ») quella piazza di spaccio.
Le vedette. Hashish e marijuana circolavano a fiumi, avevano fatto della Divina un minimarket all’aperto della droga. Lo stupefacente si trovava con facilità a Maiori, Ravello, Scala e Amalfi. La droga veniva consegna anche a domicilio. A consentire gli spostamenti dello stupefacente era una rete di “vedette” che segnalavano la presenza dei carabinieri. «Al Valico … come i cani», viene segnalato a Emanuele Di Lieto via sms. Era la sera 29 gennaio di due anni fa e i carabinieri di Amalfi erano in appostamento sulla strada del Valico di Chiunzi.
I luoghi. Oltre al lungomare e ai giardini pubblici, gli appuntamenti erano a domicilio, nei bar o in punti prestabiliti. I carabinieri, nel corso dell’attività investigativa, intercettano un sms che recita: «Casa mannini solita pianta». Lo invia un pusher ad una ragazza che deve ritirarla sotto l’arbusto per non dare troppo nell’occhio. L’operazione antidroga Rewind, coordinata dal sostituto procuratore Elena Guarino, è di particolare rilevanza per l’età media dei clienti molto bassa. Domani al carcere di Fuorni, dinanzi al gip Stefano Berni Canani, iniziano gli interrogatori dei quattro indagati finiti in cella (Sabino Belluno, Alessio Coppola, Pasquale Di Capua e Walter Stabile). Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Marcello Giani, Luigi Gargiulo e Francesco Gargano del foro di Napoli.
Massimiliano Lanzotto
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